E' con un tweet che Donald Trump suggerisce a Downing Street la nomina di Nigel Farage ad ambasciatore del Regno Unito in terra americana, convinto che "farebbe un buon lavoro" e aggiungendo che "molte persone sarebbero contente di avere Farage come ambasciatore".

Cosa spinga il presidente neo eletto a pensare che l'ex leader Ukip possa ben figurare nel ruolo e chi siano queste famigerate persone che desiderano ardentemente la sua presenza rimane un mistero, molto chiara fin da subito è invece la risposta del governo inglese: "No vacancies", ovvero nessun posto libero.

Non c'è posto per due Nigel

Infatti la poltrona di ambasciatore è già occupata, sin dal febbraio di quest'anno, da un altro Nigel, ovvero Lord Nigel Kim Darroch, uomo che, sebbene meno uso ai riflettori del suo omonimo, sembra avere tutte le carte in regola per il ruolo. La lunga carriera diplomatica di Darroch inizia nel 1977, negli anni difficili del governo Callaghan, lungo la quale si è occupato di terrorismo (IRA, Jihadismo), sicurezza nazionale (dal 2012 al 2015 è consigliere nazionale del primo ministro sulla sicurezza) e crisi internazionali (aggresione russa in Ucraina). E' proprio uno di quei casi dove la posizione di ambasciatore viene assegnata a coronamento di una lunga, impegnativa e onorevole carriera.

Il curriculum politico di Nigel Farage

Quali sono, al confronto, i punti che potremmo trovare nel curriculum politico di Farage che potrebbero farlo figurare, come sostiene Trump, un ambasciatore ideale? Andiamo a vedere brevemente i momenti salienti della sua carriera politica:

  • Nel '92 abbandona il partito conservatore e fonda, assieme ad altri, l'UKIP, il Partito per l'indipendenza del Regno Unito
  • Nel '94 fallisce la sua campagna per le elezioni europee e per il parlamento britannico
  • Nel '99 ottiene un seggio da eurodeputato; verrà rieletto nel 2004, 2009 e 2014
  • Dal settembre 2006 al novembre 2009 è a capo dell'UKIP
  • Fallisce, nel 2010, il suo tentativo di ottenere la carica di presidente alla Camera dei Comuni
  • Dal 2010 al 2016 torna alla leadership dell'UKIP
  • Dopo aver ottenuto, nel 2016, grazie ad un referendum, l'uscita del Regno Unito dall'Europa si dimette dall'UKIP