Sembrava pura utopia, ma secondo quanto riportato da Adnkronos, Beppe Grillo sembra sicuro, c’è spiraglio per governo 5 stelle. Ma il leader dei Pentastellati si riferisce all’attuale legislatura o eventualmente alla prossima? È ormai dato assodato il risultato del referendum del 4 dicembre con il fronte del NO vincitore con quasi il 60% dei consensi e la conseguente ammissione della sconfitta con imminenti dimissioni del presidente del consiglio Matteo Renzi. Queste dimissioni aprono sicuramente vari scenari che dovranno essere gestiti, per la prima volta, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Cosa potrebbe accadere?

Numerose le possibilitá: da un nuovo governo Renzi a un governo tecnico simile a quello di Mario Monti, da un governo istituzionale presieduto dall’attuale presidente del Senato Piero Grasso a un governo di scopo PD targato Dario Franceschini, attuale ministro per i beni e le attività culturali. Quello che sembra più probabile è che la volontà di Mattarella sia procrastinare le dimissioni dell’ex sindaco di Firenze, almeno fino all’approvazione della finanziaria.

Cosa accadrà dunque dopo che saranno esauditi i desideri del capo di stato? Sicuramente andrà varata una nuova legge elettorale che tenga conto del Senato, successivamente si dovrà capire se andare ad elezioni anticipate oppure creare un governo che arrivi al 2018 e cioè alla scadenza naturale del mandato.

Governo Grillino, possibilità reale?

Le intenzioni di voto espresse dai maggiori media nazionali nell'immediato post referendum, vedono il Movimento attardato rispetto al Partito Democratico in una ipotetica ed imminente votazione. I grillini si attestano come seconda forza del paese e quindi incapaci di governare da soli, vista anche la reticenza dei cinque stelle a stringere alleanze con i partiti tradizionali.

Bisognerà vedere dunque cosa accadrà dopo che le dimissioni del governo in carica diventeranno effettive: per Berlusconi serve un nuovo governo, per Alfano si andrà a votare a febbraio, Salvini e Meloni chiedono elezioni immediate con qualsiasi legge elettorale. Anche allo stato attuale, i 5 stelle non hanno la maggioranza in nessuna camera, contando su 91 deputati e 35 senatori, numero sensibilmente scemato rispetto a inizio legislatura viste le defezioni nei gruppi delle due camere. Un loro eventuale governo, salvo fiducia da parte dei gruppi loro avversi, non avrebbe speranza di vedere la luce.