A margine della seduta del Camera dei Deputati nella quale è stata votata la Fiducia al Governo Gentiloni, questo martedì 13 dicembre, Blasting News ha intervistato in esclusiva Pippo Civati, deputato e leader nazionale di Possibile. Vediamo quello che ci ha detto.

'Governo Gentiloni copia sbiadita di quello di Renzi. Il PD è il partito di Renzi: andrà ad elezioni con lui candidato Premier'

Civati, può riassumerci le motivazioni per le quali Possibile ha votato contro alla Fiducia al nuovo Governo?

"Hanno ribadito il "Giglio Magico" e le stesse posizioni di prima: è un po' sorprendente che al passo di lato di Renzi, che è una mossa tattica, non sia corrisposta altrettanta assunzione di responsabilità da parte dei suoi più stretti collaboratori.

Questo un Governo Renzi senza Renzi. C'è una persona perbene che fa il Primo Ministro, ma non ci è parso avere la capacità di cambiare davvero orizzonte e clima. Lui personalmente in verità pare avere un atteggiamento diverso, sembra quasi che da oggi abbiano legalizzato la cannabis, rispetto a certi toni visti finora. Però ribadisce Poletti e il suo Jobs Act, con Sacconi che esulta, così come le Pinotti alla Difesa e l'impianto sulla Buona Scuola. Potrei andare avanti all'infinito. Mi sembra una continuazione un po' sbiadita: qualcuno ha detto che è una fotocopiatrice a cui sta finendo il toner".

Pensa che questo Governo possa essere fra le altre cose una mossa tattica di Renzi per prendere tempo anche in chiave di Congresso PD come resa dei conti con la minoranza interna?

"E' ovvio che è così.

Non riesco a capire perché ci sottopongano questa ordalia plebiscitaria nella quale tanto vincerà Renzi. Sembra quasi come quella vecchia battuta calcistica secondo cui il calcio è uno sport fra due squadre nel quale comunque vince la Juventus. Io penso che dovrebbero smetterla: è chiaro che presto o tardi il Pd andrà ad elezioni con Renzi candidato Premier, il quale uscirà vincitore dal Congresso perché ha costruito un'operazione politica su di sé, portandosi dietro quelli che stanno al Governo adesso, da Franceschini ai agli ex-Giovani Turchi fino ai bersaniani senza Bersani.

Il PD è il partito di Renzi, che resta alleato con Alfano, il quale rimane "Ministro per sempre", ormai fa parte del paesaggio: probabilmente Alfano cercherà di restare ministro anche se vinceranno i Cinque Stelle e proverà a convincerci di essere stato movimentista da sempre (ride, ndr). Tutto questo va rovesciato: bisogna rompere per ricostruire.

Mi spiace perché io non ho mai voluto dividere la sinistra, è Renzi che l'ha divisa da sé stessa, perché fra l'altro lui non ne fa parte."

'Il PD non è di sinistra, serve una vera sinistra di governo'

Guardando alle prossime elezioni politiche, con chi si alleerà Possibile?

"Possibile insiste con la formula propria e non vuol aggiungere un'altra sigla alle altre che sono copiose e che non si sono riassorbite in quest'ultimo anno in cui tutti hanno fatto appelli all'unità, ma nessuno ha mollato un simbolo di partito. Poniamo due condizioni fondamentali: intanto quella di non fare la sinistra sinistra minoritaria perché tanto comunque il PD non è a sinistra e quindi basta essere di sinistra, di governo e avere un progetto di Paese da sottoporre ai cittadini.

Inoltre invito tutti a porsi in una condizione di difesa delle Istituzioni repubblicane, perché anche lo spettacolo che hanno offerto in questi giorni i Cinque Stelle è abbastanza discutibile: non esiste l'Aventino e non esiste l'idea che invece di andare da Mattarella e provare almeno a dire che si vuole un Governo diverso su cui si è pronti, non dico a votarlo, ma a cambiare atteggiamento sul piano parlamentare, abbiano lasciato correre. Il muro contro muro favorisce quelli che riflettono poco: Renzi da una parte e forse qualcuno anche dall'altra."