Questo mercoledì 14 dicembre il Governo Gentiloni ha incassato la Fiducia al Senato della Repubblica, dove ha ricevuto 169 voti favorevoli e 99 contrari. Il nuovo Governo è pertanto adesso in carica con il pieno dei propri poteri.

Tutto come previsto sul piano dei voti provenienti dai vari gruppi parlamentari, che hanno votato in modo "coerente" con la propria collocazione alla maggioranza o all'opposizione, mentre la Lega Nord ha deciso di non partecipare al voto. C'è stata però una sorpresa positiva per il Governo, proveniente da sinistra. Sono infatti arrivati i voti favorevoli sulla Fiducia da parte di due senatori eletti con SEL alle elezioni del 2013, ma che a marzo scorso avevano deciso di lasciare il gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà per aderire al Gruppo Misto, anzichè a quello di Sinistra Italiana, come avevano fatto il resto dei loro ex compagni di partito.

Due ex senatori di SEL votano Sì al Governo Gentiloni

Si tratta del pugliese del sardo Luciano Uras e del pugliese Dario Stefàano. Il primo, 62 anni, ha un lungo passato prima nella CGIL e poi di militanza nella sinistra radicale, essendo stato per due legislature consigliere regionale in Sardegna per Rifondazione Comunista, prima di aderire a SEL con cui era stato eletto al Senato nel 2013. Il secondo, 43 anni, è un manager già membro della Giunta di Confindustria pugliese, nel 2005 venne eletto come indipendente con la Margherita nel consiglio regionale della Puglia, dove fa parte della maggioranza del presidente Vendola e successivamente è anche assessore; nel 2013 è stato eletto senatore come indipendente nelle file di SEL.

Entrambi erano usciti nove mesi fa dal gruppo parlamentare di SEL non condividendo la linea "intransigente" contro il Governo Renzi, essendo invece fautori di una maggiore collaborazione fra sinistra e Pd e quindi di un centrosinistra unito.

Le motivazioni espresse dai due senatori, parlando di "un impegno vero, concreto e misurabile a favore delle zone interne e del disagio, del Mezzogiorno, della disoccupazione acuta e del diritto al riscatto nello sviluppo; per le isole (con particolare attenzione per la Sardegna) abbiamo chiesto il riconoscimento della loro condizione di insularità, la definizione di un nuovo regime di aiuti in linea con le disposizioni applicabili alle regioni europee ultraperiferiche (...) E su molti di questi aspetti abbiamo già ricevuto precise rassicurazioni direttamente dal Presidente del Consiglio Gentiloni e dalle forze parlamentari democratiche dell'attuale quadro politico di governo"

Va ricordato che alcune settimane prima del Referendum costituzionale Uras e Stefàno avevano provocatoriamente dato vita ai "liberi comitati del So", che qualcuno aveva ribattezzato ironicamente come il "fronte del forse", non prendendo di fatto posizione né a favore né contro la Riforma Boschi.

Un'iniziativa che aveva fatto discutere e che era stata così motivata "Noi ci iscriviamo allo stesso partito di Giuliano Pisapia, quello che non accetta che il confronto sulla revisione costituzionale, si trasformi in uno scontro mortale tra le diverse anime del campo democratico e progressista, a danno della prospettiva di un governo avanzato del paese, nel più ampio interesse popolare".

Da oggi fanno parte della maggioranza di Governo.

Da segnalare che martedì 13, in occasione della Fiducia al Governo Gentiloni alla Camera dei Deputati, un altro deputato in passato membro del gruppo di SEL-Sinistra Italiana (proveniente dal M5S) aveva votato Sì alla Fiducia. Si tratta di Adriano Zaccagnini che aveva lasciato il gruppo della sinistra nel mese di settembre, prima di dichiarare il proprio voto favorevole al referendum costituzionale nel mese di novembre e di votare la Fiducia anche al Governo Renzi in occasione della Legge di Bilancio.