Prima giornata di consultazioni al Quirinale, ieri, dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha incontrato le massime cariche di Senato e Camera dei deputati, Pietro Grasso e Laura Boldrini, nonché il presidente emerito Giorgio Napolitano. Mattarella ascolterà tutti i gruppi parlamentari fino a sabato. Oggi, a partire dalle ore 10, le consultazioni con le formazioni numericamente più piccole.

Il ritorno del premier dimissionario a Pontassieve

Renzi è tornato a casa, a Pontassieve, mentre si fa largo l'ipotesi di un reincarico.

Eventualità che da più parti non viene condivisa e che, sostanzialmente, cozzerebbe con la volontà di Renzi di farsi da parte. Una decisione maturata dopo l'esito sfavorevole del Referendum, una schiacciante vittoria del No ovunque, tranne pochissime eccezioni. Un No forte e chiaro soprattutto al Sud, dove in più casi è stata ampiamente superata la soglia del 70 per cento. Complessivamente sono stati 19 milioni, 26 mila e 322 gli italiani che sono andati a votare per opporsi alla riforma costituzionale, mentre il fronte del Sì non è andato oltre quota 12 milioni, 708 mila e 467.

Aspettando la sentenza sull'Italicum

Il Pd conferma la linea indicata da Renzi: un Governo di responsabilità nazionale che coinvolga tutti, possibilità per certi versi remota, oppure elezioni dopo la sentenza sull'Italicum, attesa il 24 gennaio.

Le ultime due consultazioni in calendario nel pomeriggio di sabato riguarderanno, alle 16, il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle del Senato e della Camera dei deputati. Alle 17 sarà la volta del Partito democratico.

Verso il Consiglio europeo

La via d'uscita non si preannuncia né semplice né agevole, mentre all'orizzonte si avvicina una data importante, il 15 dicembre.

Prima di quel giorno, quando si riunirà il Consiglio europeo, si vorrebbe un nuovo Governo. L'opzione del reincarico a Renzi sembrerebbe la più gradita a Mattarella, ma si parla con insistenza anche di Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia e delle finanze, e Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri. Nelle prossime ore potrebbero farsi largo anche altri nomi.

Grillo e Salvini: subito alle urne

Intanto, Beppe Grillo vuole tornare subito alle urne. Non è l'unico. Anche Matteo Salvini chiede il ritorno immediato al voto. I 5 Stelle si candidano a pieno titolo per la guida del Paese. Quando si risolverà la crisi? Dopo una domenica di riflessione, lunedì Mattarella potrebbe annunciare la sua soluzione. In ogni caso, in pochi sono convinti che possa nascere un governo con un orizzonte esteso fino al 2018, scadenza naturale della legislatura. Il nuovo premier, peraltro, dovrebbe intestarsi in autunno una manovra finanziaria "lacrime e sangue", che oggi sembra inevitabile. Dietro l'angolo, invece, la nuova Legge elettorale e le più incombenti emergenze sociali. Alcuni non vogliono sentir parlare neppure di Governo di brevissima durata, due o tre mesi: a maggio ci sarà il G7 a Taormina, e l'Italia non può arrivarci con il fiatone.