Domenica 11 dicembre, a solo tre giorni dall'inizio della crisi di governo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è espresso. Sin dal momento in cui, dopo la schiacciante vittoria del No al referendum confermativo, si è aperta la crisi di governo era nell'aria una risoluzione immediata della stessa. Come era abbastanza chiaro che Renzi, coerentemente a quanto dichiarato nella sua conferenza stampa, non avrebbe accettato un suo reincarico e che il prossimo Capo del Governo sarebbe un suo discepolo.

Renzi lo stratega

Matteo Renzi, a differenza di quanto molti possano pensare, è un'ottimo stratega.

Dopo la consultazione referendaria ha immediatamente capito che la sua presenza sulla scena Politica avrebbe portato a un'ampia rivolta popolare. Quindi ha preferito far credere alle masse di essere uscito realmente di scena. Ma non è stato così. Infatti, durante le consultazioni di sabato 10, è stato lo stesso Renzi a suggerire il nome di Gentiloni al Presidente della Repubblica il quale non ha fatto altro che attuare le direttive di colui che, dietro le quinte, continua a dettare le regole del gioco infischiandosene della volontà popolare.

La messa in scena del Presidente della Repubblica

Sabato pomeriggio, al termina delle consultazioni, il Presidente Mattarella aveva dichiarato di voler prendere un po' di tempo per decidere.

Tutta una messa in scena, per non far capire ai più che la decisione era stata già presa quando aveva incontrato la delegazione del PD, guidata dal Presidente del Consiglio uscente. Cosa confermata dal neo Presidente del Consiglio incaricato. Durante la sua conferenza stampa Gentiloni ha dichiarato: "Dalle consultazioni, è emersa l’indisponibilità delle maggiori forze delle opposizioni a condividere responsabilità in un nuovo governo.

Dunque, non per scelta, ma per senso di responsabilità, ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente".

Il nuovo governo dovrà essere formato in tempi strettissimi

É logico pensare che il nuovo governo verrà formato in tempi alquanto brevi. Concetto reso chiaro dalle dichiarazioni stesse dell'Ex Ministro degli Esteri e dal tempo record con cui il Capo dello Stato gli ha conferito l'incarico.

Anche questa una strategia studiata e messa in atto dal PD, ancor ora guidato da Renzi. La necessità di avere un governo in tempi brevi, non è attuata per il bene della Nazione e dei suoi cittadini, ma dalle quelle dettate dalla Comunità Europea e dal fatto che, dopo la vittoria del No e l'impossibilità di attuare quelle riforme costituzionali, molte banche si sono trovate in difficoltà; prima in assoluto il Monte Paschi di Siena.

Il governo uscente ha già attuato un piano di salvataggio, ma con la crisi in atto non è riuscito a realizzarlo. Era alquanto chiaro che se il Capo dello Stato avesse deciso di scioglier le camere, indicendo Elezioni anticipate, o dato incarico a un candidato indicato da una coalizione composta anche dalle opposizioni, il piano di salvataggio delineato dal Governo uscente non sarebbe mai stato approvato.

Quindi la scelta su Gentiloni, che molto probabilmente realizzerà un governo formato dagli stessi ministri uscenti, è stato un atto dovuto da parte del Presidente Mattarella.

Non è cambiato niente

Sostanzialmente non è cambiato niente. L'unica diversità sta nel nome del Premier, poi tutto è come prima. Un Governo formato da una maggioranza non eletta dal popolo ma, come avveniva nella prima Repubblica, formata da coalizioni che non rispondono alla volontà popolare. Il popolo ignorato e messo in secondo piano, a salvaguardia degli interessi finanziari di banche e ricchi industriali senza scrupoli. La politica che si dimostra essere, sempre più, la serva di quei poteri occulti che governano il mondo anziché essere a servizio del popolo.