Sin dal momento in cui è verificata la prima, potente scossa di terremoto, il 24 agosto scorso, abbiamo assistito ad un gran via vai di personaggi del mondo della politica e delle istituzioni che si sono resi protagonisti di visite alle zone colpite dal sisma e agli sfollati. Prima è stata la volta dell'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e poi dell'attuale, Paolo Gentiloni; e poi ancora si sono recati in visita il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; la presidente della camera, Laura Boldrini, e il presidente del Senato, Pietro Grasso.

La sensazione comune, al di là della necessità delle istituzioni di far sentire la propria presenza in un momento così drammatico e di grande emergenza, è che tutte queste visite lascino un po' il tempo che trovano, che vengano svolte a beneficio delle telecamere ma poi, nei fatti, non cambino la sorte di chi ha perso casa e lavoro.

Una sfida per Natale

Di questo avviso deve essere stato anche il sindaco di amatrice, Sergio Pirozzi, che in questi mesi si è fatto conoscere per il suo carattere volitivo e per l'assoluta mancanza di peli sulla lingua. A pochi giorni dal Natale 2016, dai microfoni di Radio Cusano, Pirozzi ha lanciato un singolare invito. Ha chiesto ai parlamentari di fare un atto di coraggio, di non recarsi nella devastata Amatrice in visite lampo, ma di restare con lui, come ospite, per tre giorni (27, 28 e 29 dicembre).

In questo modo, ha detto, sarà veramente possibile conoscere le condizioni in cui versa chi ha deciso di non abbandonare il suo territorio, comprendere le criticità insite nella ricostruzione, e avere un quadro realistico di quello che sta accadendo, e di cosa dovrebbe fare.

Invito accettato

Non tutto il mondo politico è rimasto sordo all'invito di Pirozzi, che suona un po' anche come una sfida: oggi Luigi Di Maio, parlamentare del Movimento 5 Stelle, ha annunciato sul suo profilo Facebook, e poi tramite il blog pentastellato, di aver contattato il sindaco Pirozzi.

Sarà lui stesso, insieme ad Elena Fattori, portavoce del Movimento in Senato, a soggiornare per i prossimi tre giorni ad Amatrice. Prima di lui aveva già accettato anche un'esponente della Lega Nord, Barbara Saltamartini. Non delle visite di cortesia, dunque, ma una reale condivisione delle difficoltà, per poter escogitare gli strumenti giusti atti a risolverle.