E' di queste ultime ore la notizia rilasciata dalla tv di stato siriana, che annuncia una larga e massiccia operazione di evacuazione della città di Aleppo. Tutto ciò doveva in realtà iniziare mercoledì 14 dicembre, ma a causa di una violazione degli accordi di cessate il fuoco tra ribelli e forze governative, è stato fatto slittare ad oggi. Questo ritardo è stato provocato in parte anche dalla necessità di liberare ed evacuare prima Foah e Kefraya, due villaggi a nord della città di Aleppo (sempre sotto il controllo dei ribelli).

Numerose sono le immagini trasmesse da alcuni dei più importanti mezzi di stampa e televisioni internazionali, dove si riprendono colonne di autotrasporti con a bordo civili.

L'Organizzazione Mondiale per la Sanità afferma trattarsi di circa 19 ambulanze e 21 autobus. Di fatto questa operazione segnerebbe la vittoria del presidente Bashar al-Assad, che supportato dall'intelligence russa, è riuscito a strappare dal controllo delle forze anti governative, le restanti zone della città.

Con la mediazione di Hezbollah del movimento sciita libanese, si è riusciti ad ottenere una tregua con i ribelli attraverso la concessione di una via di fuga, nel lato sud ovest della città, così da permettere alle forze anti governative e ai civili, di ripiegare nelle zone rurali di Khan al-Asal e Khan Touman senza subire ulteriori perdite. Il presidente al-Assad spera di ottenere in questa maniera anche un riconoscimento sul piano umanitario a livello internazionale, grazie all'impegno sul posto della Croce Rossa Internazionale e dei Caschi Bianchi (gruppo di protezione dei civili) che proprio in queste ore stanno dando vita a questa enorme mobilitazione in un contesto di relativa tranquillità.

Anche il ministero della difesa russo ha confermato che numerose colonne di autobus e autoambulanze con a bordo i civili e i militanti ribelli, si stanno spostando nelle zone controllate dall'alleanza jihadista Jabhat Fateh al-Sham, attraverso i quartieri sud occidentali della città. Questo “corridoio umanitario” si estenderebbe per circa 20 km di cui più della metà in territorio controllato da gruppi armati illegali.

Difficile quindi verificare con esattezza l'andamento delle operazioni.

Quanti sfollati sono presenti?

Rimane complicato anche farsi un'idea del numero di persone che dovranno essere trasferite al di fuori della città. Sempre fonti governative russe, affermano trattarsi di circa 4.000 combattenti e circa 10.000 tra familiari e parenti, mentre fonti governative turche parlano addirittura di circa 100.000 persone.

Quel che è certo sono le problematiche legate alla mancanza di medicinali e beni di primissima necessità che se non distribuiti velocemente dai convogli umanitari, potrebbero produrre gravi ritardi nelle operazioni di evacuazione, con il rischio dell'inizio di nuovi scontri a fuoco.