Un #drone sottomarino statunitense è stato sequestrato dalla marina militare cinese nel Mar Cinese Meridionale. A darne notizia è lo stesso #Pentagono.

L'episodio è avvenuto ieri in acque internazionali al largo della baia di Subic, a 50 miglia marine (equivalenti a 90 km) dalla costa filippina, lì dove il limite delle acque territoriali è di 12 miglia.

La sonda, definita dal Pentagono un "aliante sottomarino" è di proprietà della Us Navy, la marina militare statunitense, ed era gestita dalla nave oceanografica Bowditch.

La sonda serviva ufficialmente per testare la salinità e la temperatura delle acque, al fine di realizzare una mappatura delle correnti marine; tuttavia, come ricorda la Cnn, le navi oceanografiche sono spesso seguite dalle marine militari perché sospettate di essere una copertura per attività di spionaggio.

La dinamica

Secondo le ricostruzioni, la nave era ferma al largo per recuperare i due veicoli, quando un'imbarcazione cinese che la stava seguendo avrebbe calato un gommone che a grande velocità si sarebbe precipitato su uno dei due droni e avrebbe reciso il cavo di rimorchio che lo collegava alla nave.

Alla protesta formale della Bowditch non è seguita nessuna risposta dalla nave cinese.

Gli Stati Uniti hanno quindi chiesto alla Cina di restituire il drone in acque internazionali, a 100 km dalle coste filippine.

La telefonata di Trump e le dispute nel Mar Cinese

Di recente ricordiamo come la telefonata di #DonaldTrump al presidente taiwanese #Tsai Ing-wen abbia attirato dure proteste da parte della Cina: era dal 1979 che un presidente statunitense non parlava con un presidente taiwanese.

Secondo alcune fonti a spingere in questa direzione sarebbe il novantacinquenne senatore Bob Dole, già candidato presidente contro Clinton e attualmente lobbista pro-Taiwan.

Da tempo il Mar Cinese Meridionale è al centro di dispute internazionali. La Cina rivendica la propria sovranità su circa l'80% di esso, mentre gli Stati Uniti hanno potenziano la propria presenza militare nella regione, tanto da dislocare, negli ultimi anni, diverse basi militari proprio nelle Filippine.