Era il non lontano maggio 2016, quando l'allora Ministro Maria Elena Boschi venne intervistata da Lucia Annunziata a In mezz'Ora, su Rai3. "Noi l'abbiamo già detto, se il referendum dovesse andare male, noi non continueremo il nostro progetto politico", furono le parole della Boschi. A domanda poi della Annunziata: "Ma se Renzi perde e lascia la Politica, lei lascia la politica o no?". La risposta diretta fu: "Eh si, perché ovviamente è un lavoro che abbiamo fatto insieme e quindi ci assumiamo insieme le responsabilità di un progetto politico nel quale abbiamo creduto e lavorato per tanto tempo".

L'intervista si concluse addirittura con gli apprezzamenti della giornalista per la risposta.

Sembra che rispettare la parola data al popolo italiano, però, fosse chiedere troppo. Invece di abbandonare completamente il mondo della politica infatti, la Boschi è ora Sottosegretario del nuovo governo Gentiloni. Non sono mancate ad oggi le reazioni dei politici di ogni fazione, dal blog di Grillo che intitola un articolo:

"Boschi bugiarda o sottosegretario a sua insaputa?"

A Matteo Salvini che sulla sua pagina Facebook ricorda le dichiarazioni della Boschi con il video dell'intervista dall'Annunziata, con scritto nella descrizione: "E il premio poltronara dell'anno va a... (ridicola!!!) #votosubito"

Fino a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, che anche lei pubblica il video della Boschi scrivendo: "..

anche questo senza commento...".

Ma oltre i leader ed i partiti, la vera protesta nasce dai cittadini. Stanno circolando infatti in questo momento diverse grafiche per ricordare le parole della Boschi, alcune comiche, altre più serie, ma tutte denotano indignazione per la nomina della Boschi.

Con quale credibilità il nuovo Sottosegretario Maria Elena Boschi potrà presentarsi ancora al cospetto del popolo italiano?

Quale fiducia possono avere i cittadini in questo nuovo governo dopo questa nomina?

L'ennesima scelta presa come al solito senza tenere a conto di quale siano le reazioni di coloro che più meriterebbero di esser considerati, i cittadini.