Il risultato del referendum costituzionale è stato piuttosto netto: il No ha trionfato con il 59,1% dei voti. Venuto a conoscenza del risultato, Matteo Renzi ha tenuto un discorso in cui, oltre ad ammettere la sconfitta, ha comunicato le proprie dimissioni da presidente del Consiglio. E adesso cosa succederà? Ci sarà un altro presidente del Consiglio oppure si andrà direttamente al voto? Detto che la scelta, chiaramente, spetterà al presidente della Repubblica, analizziamo i possibili scenari del prossimo futuro.

Cosa succede adesso?

Dopo la sconfitta del Sì al referendum costituzionale, nel pomeriggio di oggi, Matteo Renzi dovrebbe salire al Quirinale e rassegnare le proprie dimissioni.

A quel punto toccherà a Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, decidere sul futuro dell'Italia. Sul tavolo ci sono svariate possibilità. Innanzitutto, potrebbe respingere le dimissioni e chiedere a Matteo Renzi di provare a formare un nuovo governo: difficile, comunque, che il premier accetti. È più probabile che Mattarella apra le consultazioni con i rappresentanti dei gruppi parlamentari per capire se c'è una maggioranza nel Parlamento pronta a dare la fiducia ad un nuovo Governo e, quindi, affidare a qualche personalità politica l'incarico di formare un nuovo governo con il compito di riformare la legge elettorale (l'Italicum non prevede l'elezione del Senato) e poi andare a nuove elezioni: nascerebbe così il cosidetto "governo di scopo".

Una remota possibilità sarebbe quella di sciogliere le Camere ed andare al voto: a quel punto si voterebbe la Camera con l'Italicum e il Senato con il proporzionale puro.

Grasso, Padoan, Delrio: i nomi sul tavolo di Mattarella

L'ipotesi più probabile, quindi, è la formazione di un nuovo governo. I nomi sul tavolo di Mattarella sono molti: Grasso, Padoan, Delrio i più gettonati.

Se i mercati dovessero crollare, lo scenario più plausibile sarebbe un governo Padoan. L'attuale ministro dell'economia, infatti, sembra essere l'uomo giusto per stabilizzare i mercati. Se, invece, i mercati resteranno stabili, Mattarella potrebbe affidare l'incarico di un nuovo governo a Piero Grasso. L'attuale presidente del Senato vanta un buon rapporto con le opposizioni e garantisce un vantaggio tattico a Matteo Renzi: non essendo un renziano, consentirebbe al premier dimissionario di prendere una certa distanza da Palazzo Chigi.

Graziano Delrio, renziano di vecchia data, verrebbe chiamato in causa se si decidesse di formare un governo con il compito di completare la legislatura. Meno probabili, ma assolutamente non da escludere, le ipotesi Franceschini o Gentiloni: il primo ha un buon rapporto con il Colle ma non è ben visto da Matteo Renzi; mentre il secondo è un renziano doc, malvisto dal resto del partito.