Uno dei nomi più attesi del Governo Gentiloni era quello del sostituto dell’ex Ministro Giannini dell’Istruzione. Rumors si sono accavallati freneticamente per tutta la giornata di ieri ed oggi fino alla nomina. Si è parlato della Puglisi, attuale responsabile scuola d’area PD non proprio amata dai docenti; è stato fatto il nome della Malpezzi, anche lei non proprio amata; nome probabile è stato anche quello di Marco Rossi-Doria, insegnante e sottosegretario dell’Istruzione nella fase del Governo tecnico Monti; girava voce di un rifiuto di Gianni Cuperlo ieri sera, qualche ora prima della fumata bianca girava voce che il Ministero dell’Istruzione toccasse alla Boschi, nominata invece Sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio.

Insomma non si è trattata di una assegnazione facile, per intenderci la prima lista presentata non è stata di gradimento di Scelta Civica, dal momento che non vi era nessun incarico al partito; con un comunicato di riflesso Scelta Civica ha fatto presente che non avrebbe dato la fiducia al governo senza una sua rappresentanza, questo ha costretto il neo Premier Paolo Gentiloni a rivedere la sua squadra di governo allungando il ragionamento con il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

Il nuovo Ministro dell’Istruzione è Valeria Fedeli, prima sindacalista d’area CGIL nel pubblico e nel tessile, ha abbandonato il sindacato nel 2012 per approdare alla politica via Partito Democratico, candidata come capolista in Toscana per il Senato della Repubblica, ad oggi Vicepresidente del Senato della Repubblica, sposata con l’ex senatore (anche lui PD) Achille Passoni.

Sul suo sito scrive che la definizione che meglio la descrive l’ha data una volta un giornale: una sindacalista pragmatica. Sono femminista, riformista, di sinistra. Sono sposata.

Sciolte le riserve Gentiloni ha illustrato a grandi linee il piano complessivo del lavoro di Governo, assicurando che il governo proseguirà l'azione d'innovazione dell'esecutivo di Renzi, il compito del suo Governo non si fermerà all'estensione di nuove regole elettorali ma prendendo atto del risultato referendario figlio di disagio sociale del Mezzogiorno Italiano, Il lavoro sarà la vera priorità dei prossimi mesi di Governo.