Se il buongiorno si vede dal mattino... sarebbe meglio rimanere sotto le coperte. Il nuovo governo Gentiloni, dopo poche ore di vita, è già nell'occhio del ciclone. Fin qui, nulla di nuovo: siamo in Italia, nel Paese delle leggi 'ad personam', delle proposte di riforma costruite intorno ai tornaconti dei partiti, del 'fatta la legge trovato l'inganno', delle critiche a prescindere, del 'ci vogliono più giovani, o più donne, o una classe dirigente nuova' e quante altre frasi fatte si possano riesumare dalla valigia del sentito dire.

Questa volta, però, pare si sia riusciti ad andare oltre, a trasmodare, esordendo col botto: su una delle poltrone più scottanti, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il neo presidente del Consiglio Paolo gentiloni ha pensato bene di adagiarci l'ex sindacalista Valeria fedeli, immediatamente accusata dai media per aver mentito sul proprio titolo di studio.

Menzogna o refuso?

Chissà come verrà etichettata la notizia dalla stampa estera (che ha sempre nel mirino le nostre bizzarre trame politiche) quando nelle prossime ore avrà fatto il giro del mondo? Prepariamoci al peggio, perché del peggio si tratta; sembrerebbe una barzelletta e potrebbe essere annoverata di diritto nel dizionario dei colmi: il Ministro dell'istruzione che dichiara sulla propria pagina web di essere in possesso di un diploma di laurea in Scienze Sociali che, in realtà, non è altro che un semplice diploma, teoricamente conseguito decenni prima che venisse istituito. Da qualsiasi angolo la si cerchi di sviscerare, la questione rimane spinosa: è imbarazzante che a capo del dicastero più 'colto' per eccellenza ci sia una persona priva di laurea, lo è altrettanto (o forse, ancor più) che ci sia una persona che menta riguardo al proprio titolo di studio.

La Fedeli si è limitata a palesare come scusante la leggerezza dei gestori del suo sito, rei di aver commesso errori di stampa e confermando che si tratta di un diploma, e non di una laurea. In ogni caso, sarà inevitabile un'ulteriore replica, attesa nelle prossime ore, per una faccenda a dir poco scottante. La bufera si è scatenata a seguito del post dell'ex giornalista e leader del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi, che chiede le dimissioni del neo Ministro, senza dimenticare che ci sono altri temi ardenti, non meno discussi, che la riguardano, quali la diffusione della teoria del gender a scuola (della cui proposta di legge orientata a introdurla nelle scuole e nelle università la Fedeli fu prima firmataria).