Dagli Stati Uniti all’Europa infuria la polemica sul dieselgate che coinvolgerebbe Fiat Chrysler. Le accuse mosse a FCA dall’Agenzia per la protezione ambientale americana (Epa), di aver installato un software in grado di consentire ai suoi motori diesel emissioni superiori ai limiti di legge, trovano in Germania una sponda ai massimi livelli.

Il siluro tedesco

Alexander Dobrindt, ministro dei trasporti tedesco, in un’intervista a Bild on Sonntag, chiama in causa le autorità italiane: “Sapevano da mesi che Fca, per i nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali".

E poi chiede all’Unione europea di ritirare dal mercato alcuni modelli della casa automobilistica guidata da Sergio Marchionne.

La risposta dei ministri Calenda e Del Rio

A stretto giro arriva la risposta del governo italiano in difesa di Fca, per voce dei ministri Carlo Calenda e Graziano Del Rio, rispettivamente titolari dello sviluppo economico e dei trasporti: "Si occupi di Volkswagen", ha replicato seccamente il primo, mentre Del Rio ha dichiarato che la richiesta di Berlino alla Ue è del tutto irricevibile. Poi ha spiegato che l’Italia ha accettato di formare a Bruxelles una commissione ad hoc, perché non ha nulla da nascondere. E che per i test italiani non ci sono né dispositivi illegali né comportamenti anomali.

In più, secondo il ministro dei trasporti, questa interpretazione della Germania è contraria alle regole decise nell'Unione europea sulla responsabilità dei singoli paesi verso le proprie case produttrici. Il governo italiano, ha sottolineato Del Rio, non ha chiesto nessuna ulteriore indagine a quello tedesco sul dieselgate che ha portato alla condanna di Volkswagen: "Ci siamo fidati di loro; è giusto che il confronto avvenga sulla fiducia e il rispetto reciproci”.

Nuovi test da fine 2017

A margine della polemica con Berlino, come riferisce l’Ansa, Del Rio ha spiegato che le strategie italiane hanno l'obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 nel trasporto su gomma in modo drastico. Così, insieme con gli altri paesi europei, è stata presa la decisione di dare il via ai test di controllo delle emissioni direttamente su strada, in un ambito quindi più vicino alla normalità di utilizzo, dalla fine di quest'anno.