Dopo anni di conflitti sociali e mesi di accesi dibattiti parlamentari, oggi, i nuovi 18 articoli della Costituzione turca sono stati approvati dal parlamento, in seconda lettura, in un clima estremamente teso. Su un totale di 550 deputati il partito di maggioranza del presidente Erdogan, AKP, ed il suo alleato, il partito nazionalista Mhp, con 339 voti, hanno vinto una "guerra" che trasforma la repubblica parlamentare turca in presidenziale.

L'ideale laico della Turchia

Quello parlamentare fu un modello nato nel 1923 dopo il disfacimento dell'impero ottomano, che vide il padre della patria moderna Mustafa Kemal Atatürk, impersonare l'ideale laico e democratico in un paese a forte connotazione islamica.

Il presidenzialismo turco verrà sottoposto a voto referendario da parte del popolo tra marzo e aprile di quest'anno, poiché per evitare la consultazione occorrevano 367 voti. Le proteste delle opposizioni anche questa volta non si sono fatte attendere, dopo la risse fisica della settimana passata, una deputata si è ammanettata sul podio degli interventi.

Verso la completa islamizzazione

Con la nuova costituzione viene cancellata la figura del primo ministro le cui funzioni vengono assommate a quelle del presidente, senza i necessari contrappesi parlamentari, considerato che Erdogan, conti alla mano, resterebbe al potere ininterrottamente fino al 2029. Se già il processo di islamizzazione in questi anni è stato incessante, spostando sempre di più i confini del tradizionale laicismo turco verso l'islam sunnita, il potere pressoché assoluto che Erdogan rischia di impersonare amplierebbe ancora di più la spaccatura tra il popolo stesso, per metà laico e per metà religioso.

Se a ciò si aggiunge l'azione repressiva dell'attuale sistema di potere nei confronti delle libertà fondamentali, con la chiusura dei giornali di opposizione e l'arresto dei giornalisti, come anche dei docenti universitari, magistrati, funzionari pubblici, lo scenario che può innescare la nuova costituzione potrebbe essere ancora più drammatico, rispetto al momento attuale.

I fantasmi del popolo turco cominciarono a manifestarsi ai tempi delle proteste in piazza Taksim, per il Gezy Park. Ma in due anni la deriva liberticida della presidenza Erdogan, dalla ripresa delle ostilità contro la popolazione kurda, per passare agli ambigui rapporti con l'Isis, fino al tentato golpe, hanno messo persino l'Unione Europea in forte difficoltà, visto l'accordo sui rifugiati da fermare in Turchia.

Un parlamento svuotato di funzioni

Il nuovo presidente turco potrebbe dunque formare un governo indipendentemente dal parlamento, avrebbe un limite di due mandati, senza abbandonare la sua appartenenza partitica, verrebbe eletto ogni cinque anni insieme ad un parlamento svuotato appunto di funzioni. Il primo ministro Binali Yildirim ha dichiarato la sua soddisfazione agli organi di stampa a fine seduta, affermando che la parola passa al popolo. Di contro Kemail Kilicdaroglu, leader del partito repubblicano Chp, fiero oppositore dell'attuale governo, ha sottolineato che come il popolo potrà correggere l'errore fatto dal parlamento.