Questo mercoledì 4 gennaio Blasting News ha intervistato in esclusiva Loredana De Petris, capogruppo al Senato di sinistra Italiana. Ecco cosa ci ha detto.

Senatrice De Petris, le prossime settimane dovrebbe essere decisive per la nuova legge elettorale, qual è la vostra posizione?

"Pensiamo che il sistema maggioritario abbia già fatto molti danni in questo Paese e l'Italicum è stato di fatto bocciato assieme alla riforma costituzionale, quindi riteniamo necessario aspettare il pronunciamento della Corte Costituzionale. In ogni caso è l'ora di arrivare a un sistema più proporzionale, in modo che effettivamente i cittadini possano scegliere la propria parte politica senza che ci sia la compressione sul principio di rappresentanza, esercitata in tutti questi anni dai premi di maggioranza.

E' un principio già espresso dalla Corte nel pronunciamento sul Porcellum. Pare che su questo il Governo non voglia imporsi e sia finito il tempo delle leggi elettorali imposte a colpi di fiducia, quindi spetta al Parlamento fare una nuova legge".

Come vi porrete più in generale nei confronti del Governo Gentiloni?

"Abbiamo davanti diversi problemi. Il Governo Gentiloni è una fotocopia di quello di Renzi e rivendica la continuità con esso su diverse riforme che hanno dimostrato, dati alla mano, di aver prodotto guasti nel Paese. Pare cambieranno qualcosa sulla scuola, mentre sul Jobs Act rivendicano una totale continuità. Parlano di qualche piccola modifica sui voucher, ma con il pensiero nascosto di tentare di bloccare il referendum sul lavoro.

Su questo noi abbiamo presentato una proposta di legge affinché esso si possa tenere anche in caso di Elezioni politiche anticipate".

A proposito di referendum sul lavoro, pensate che alla fine conterranno davvero tre quesiti?

"Si sentono opinioni da più parti che il quesito sull'articolo 18 sarebbe propositivo, ma non è assolutamente così.

Non dimentichiamo che in questo Paese ci sono stati in passato due referendum che non si sono celebrati sul tema dell'articolo 18, ma che erano comunque stati ammessi dalla Corte Costituzionale. Quindi sarei tranquilla su questo".

Quali pensa siano le priorità del Paese in questo momento?

"Aumentano i problemi che il Paese ha davanti, da 59 anni non si chiudeva in totale deflazione.

Quindi il bilancio delle politiche economiche del renzismo è fallimentare. Ci sono due temi fondamentali su cui intervenire con urgenza: lavoro e povertà, ma il Governo Renzi nelle tre leggi di Stabilità approvate si è sempre basato sulla politica dei Bonus, con tentativi di dare delle briciole in modo indistinto, creando solo problemi. L'ultima è stata il Bonus Gravidanza, dato a tutti in modo indistinto senza elementi legati al reddito. Insomma provvedimenti che non hanno aiutato a combattere la disuguaglianza ma hanno contribuito ad acuirla".

'Oggi l'idea di un centrosinistra è fuori dalla storia'

Sinistra Italiana va verso il congresso fondativo. Paiono coesistere al vostro interno due linee piuttosto diverse, alcuni vogliono un campo progressista mentre altri vogliono una netta alternativa al PD.

Lei come la pensa?

"Francamente credo che oggi sia fuori dalla storia l'idea del campo del centrosinistra. Io penso che i compagni che si stanno trovando attorno all'ipotesi delle alleanze sono un po' fuori dalla storia. Il referendum è stato uno spartiacque e ha detto che le persone guardano alla sostanza delle proposte e ai progetti. Una sinistra seria che si rispetti deve parlare di come sconfiggere la disuguaglianza e di come favorire la riconversione ecologica, temi peraltro legati. In 3 anni in Parlamento i momenti in cui si sono trovati punti di unità col PD sono stati quasi inesistenti. Quindi pensare alle alleanze è una prospettiva sbagliata: è l'ossessione di chi pensa che una sinistra può esserci solo se alleata col PD. Ostinarsi su questo è il motivo per il quale molte persone ci guardano con sospetto e significa voler cancellare la sinistra dalla prospettiva di chi è in difficoltà".