In America il neoeletto presidente torna a far parlare di se. Questa volta le sue parole sono rivolte alla cantante americana Madonna. L'ha definita "una vergogna per l'intero popolo americano" ed una "popstar disgustosa". Senza peli sulla lingua Trump risponde alla cantante che tempo fa, durante la Marcia delle Donne, dichiarò la sua indignazione per l'elezione dell'attuale presidente. Secondo il Telegraph, la cantante avrebbe dichiarato apertamente in pubblico che, se avesse potuto, avrebbe fatto saltare in aria l'intera Casa Bianca. Successivamente su Instagram la cantante si sarebbe difesa scrivendo che la sua frase era stata strumentalizzata dai media ed estrapolata da un contesto diverso.

Parole dure anche contro i terroristi

Trump, come già fatto durante la sua campagna elettorale, si è scagliato nuovamente contro i terroristi. Li ha definiti degli "sporchi ratti" che fanno saltare in aria persone innocenti nelle chiese e nei centri commerciali. Ammette, inoltre, che la guerra contro l'Islam radicale sarà ancora lunga e complicata perchè si combatte contro persone che non fanno altro che nascondersi. Già da giorni in America si parla del ripristino del programma "Black Site" ovvero la riapertura delle carceri segrete della CIA. Trump, in un'intervista rilasciata alla ABC, ha affermato che mezzi di tortura come il waterboarding, che consiste nel mettere un uomo in una vasca piena d'acqua a testa in giù, sono del tutto legittimi ed efficaci, come lo sono stati nell'era Bush, dopo l'11 settembre negli interrogatori della CIA effettuati su autorizzazione della Casa Bianca.

Ha dichiarato, quindi, che dovrebbero essere usati contro i terroristi senza alcun indugio. A tal proposito chiederà un giudizio a riguardo al direttore della Cia, Mike Pompeo, ed al capo del Pentagono, il generale Mattis, il quale in passato sembrava già contrariato a questa tecnica di annegamento simulato.

Intanto le proteste continuano

Nel frattempo in America continuano le proteste sia contro i due ordini esecutivi firmati sull’immigrazione e la sicurezza delle frontiere, con cui si autorizza la costruzione del muro al confine con il Messico, sia per il via libera dato per la costruzione degli oleodotti che Obama aveva bloccato. Sette attivisti di Greenpeace si sarebbero addirittura arrampicati su una gru a pochi isolati dalla Casa Bianca srotolando un grande striscione arancione e giallo con la scritta ''Resist''.