Il 2016 non era partito nel verso giusto, in seguito all'approvazione di alcune delibere del ddl Boschi sulla Riforma della Costituzione si sono susseguiti una serie di mozioni di sfiducia che hanno messo a dura prova la tenuta del governo Renzi. Alla fine di marzo si dimette il ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi a causa dell'inchiesta “Tempa Rossa”. Intanto l'economia non decolla, il debito pubblico aumenta, le banche soffrono e gli italiani anche.

Arriva l'estate, il Pil è al palo, Renzi chiede più flessibilità all'Europa, il ministro Padoan tergiversa, MPS va a picco, e gli italiani vanno in vacanza.

Si avvicina il Referendum, si torna a parlare di economia, di debito, di Alitalia, di banche. Gli italiani respingono la Riforma Costituzionale, MPS va gambe all'aria, il rapporto debito/Pil al 134%, e Matteo Renzi va a casa dopo 1024 giorni.

L'anno Santo 2017 si apre con un nuovo governo, quello di Paolo Gentiloni, ma la solfa non cambia. MPS è salva grazie ai soldi che ci dovranno mettere i soli noti, altri per la solita Alitalia, altri per i rincari dei servizi, e alla fine altri ancora per pagare l'ultima e pesante eredità del sessantatreesimo governo italiano, il declassamento del rating a BBB da parte della canadese Dbrs.

Che cos'è il rating

Il rating è un metodo internazionale per valutare i titoli obbligazionari e le imprese italiane in base al loro rischio finanziario.

In effetti “BBB” vuol dire essere mondialmente paragonabili alla Polonia, il Marocco, il Kazakistan, ecc., per quanto riguarda la capacità di restituzione del debito pubblico. Ma vorrebbe dire anche, una perdita di circa il 7% sulla valutazione dei titoli pubblici in relazione alla scadenza. In parole semplici, quando il Tesoro chiederà i prossimi 100 euro ne dovrà garantire, per quanto riguarda la restituzione, almeno 123.

La tenute delle banche

Come sappiamo il debito pubblico italiano è detenuto in parte dalla Banca d'Italia, in parte dalle banche, finanziarie e investitori italiani, e circa un 40 per cento da investitori esteri. Di conseguenza, il declassamento colpisce anche il parametro con il quale si calcola la solidità delle banche italiane.

Quindi dovendo offrire maggiori garanzie alla Bce e al Fondo Monetario Internazionale, a sua volta potrebbero chiedere un'ulteriore sforzo agli italiani che necessitano del credito o un mutuo per la casa.

Questo ultimo regalo del governo Renzi toglie all'Italia l'ultima A, e forse la possibilità di ottenere la tanto ricercata flessibilità.