“A Ostia la capacità di penetrazione delle mafie nel tessuto sociale del territorio è paragonabile a quello esercitato dalla n’drangheta a Reggio Calabria”. A pronunciare queste forti parole è stata Celeste Costantino, membro della commissione antimafia nel corso dell’assemblea pubblica intitolata “verso sinistra Italiana” avvenuta martedì nella sede all’Infernetto dalla nuova formazione politica, in vista del congresso fondativo.

L’incontro ha visto un confronto tra i militanti locali del quartiere e Costantino sul tema del commissariamento del X Municipio.

Il confronto con i militanti sull’azione della commissione prefettizia

Gli attivisti locali hanno esposto alla deputata i punti critici rilevate rispetto all’operato della commissione prefettizia.

“L’azione della commissione prefettizia non viene percepita”, ha spiegato l’ex consigliere municipale Eugenio Bellomo nel corso dell’assemblea. Sotto accusa la mancata pubblicazione del bando per l’assistenza dei bambini disabili, di quello relativo alla gestione delle palestre comunali e del discusso bando sulle spiagge .

Il punto di vista della Costantino

L’onorevole di sinistra Italiana, dopo aver ascoltato gli interventi ha esposto il proprio punto di vista: “La commissione antimafia ha gli stessi strumenti investigativi della magistratura”, ha specificato Costantino all’inizio del suo intervento.

La deputata ha spiegato alle persone presenti all’incontro di avere a disposizione elementi che le hanno permesso di avere un quadro chiaro rispetto alla presenza della mafia nel litorale romano, ma che non può rivelare perché coperti da segreto.

“La democrazia su questo territorio manca da 15, 20 anni”. Ha affermato durante un passaggio del suo intervento alle persone presenti la deputata, a causa dell’influenza dei poteri forti e della criminalità organizzata sulle scelte dell’amministrazione municipale.

Da qui la valutazione positiva dell’operato della commissione prefettizia e della necessità di un prolungamento per altri 6 mesi del suo operato sul Municipio. Secondo la Costantino infatti l’analisi pregressa degli atti amministrativi prodotti dal municipio operata finora ha la funzione di comprendere quali sono i soggetti che hanno determinato delle storture nell’amministrazione e verificare quindi l’influenza della criminalità organizzata sul territorio.

E la considerazione finale per cui il voto nel municipio non è necessariamente una garanzia di democrazia. “Il Comune di Platì è stato commissariato 3 volte” ha affermato Costantino alla fine del suo intervento, spiegando come in alcuni borghi italiani il condizionamento della mafia sull’amministrazione non è calato, nonostante lo svolgimento dopo il commissariamento di regolari elezioni.