Questo martedì 31 gennaio Blasting News ha intervistato in esclusiva l'onorevole Arcangelo Sannicandro, deputato di sinistra Italiana, soggetto politico prossimo al congresso fondativo nazionale, previsto per il 17, 18 e 19 febbraio. Ecco che cosa ci ha detto.

'Ricostruire una sinistra che lotti per l'uguaglianza'

Onorevole Sannicandro, quale tipo di sinistra serve a suo avviso in Italia nel 2017?

"C'è bisogno di un partito di sinistra che abbia come punto di riferimento sociale le classi subalterne e che abbia come obiettivo la lotta per l'uguaglianza sociale.

D'altra parte il paese è dilaniato, in questi anni non ha avuto una bussola razionale e i populismi stanno dilagando, siamo come in un alveare impazzito. Non ci sono punti di riferimento ideologici e non ci sono visioni del mondo e della vita che prima aiutavano ad orientarsi"

In Europa pare essere in crescita di consensi chi critica radicalmente da sinistra l'esistente, come nelle recenti primarie socialiste francesi. Come mai in Italia non avviene nulla del genere?

"Perché la destra ha vinto sul piano culturale da ormai vent'anni, da quando sono scomparsi i partiti di massa che avevano una visione del mondo e una capacità sistemica di interpretare la realtà. Mentre negli ultimi decenni è entrata proprio nelle viscere della società una cultura diversa, non più della solidarietà ma dell'egoismo, non più dell'uguaglianza ma dell'esclusione.

Insomma hanno scavato bene, e quando si scava bene sotto un edificio questo prima o poi crolla. Oggi c'è bisogno di ricostruire e questo tocca farlo a chi in questi anni ha resistito".

Crede che i referendum sociali sul lavoro possano essere utili in tal senso?

"Certo, io su questo versante mi impegnerò al massimo. Poco a poco i cittadini stanno riprendendo coscienza delle possibilità che hanno.

Il referendum costituzionale di dicembre ha detto che non tutto è perduto. Spero che lo stesso accada anche con i referendum della CGIL".

"Qualcuno in Sinistra Italiana vuol fare il grillino ma con il 3%"

Nel dibattito interno a Sinistra Italiana lei come schiera?

"Per anni abbiamo detto che bisogna ricostruire la sinistra senza essere autoreferenziali ma anzi essendo aperti ad altre culture.

SEL è stata questo. Oggi lo scenario attorno a noi è in movimento e dobbiamo prestare occhio e orecchio a tutto ciò che accade attorno. Io non condivido affatto quelli che a sinistra, come fanno i grillini, dicono che dobbiamo essere puri e fare la guerra agli infedeli. Non possiamo certo pensare che siano infedeli Pisapia, Zedda o altri, che magari fino a pochi mesi fa invece vedevamo come paladini delle nostre battaglie. Questo sarebbe aberrante".

A suo avviso è possibile ricucire e magari fare un'alleanza con chi, anche dentro il PD, critica il renzismo?

"In passato per sconfiggerci, altri si sono alleati anche con il diavolo. Ricordo ad esempio che nel '94 Berlusconi tenne insieme Lega Nord e Fini, con due distinte coalizioni al nord e al sud pur di battere le sinistre.

Oggi dire che noi non dobbiamo avere a che fare con nessuno è sbagliato. Ho impressione che qualcuno dentro Sinistra Italiana voglia fare il grillino ma con il 3%, ma sarebbe patetico, è una cosa che serve solo a rimanere a galla e a ritagliarsi un eventuale posticino di potere. Ma è una visione che io non condivido".

Nelle ultime ore sono uscite delle polemiche sul tesseramento a Sinistra Italiana, cosa vuole dirci a riguardo?

"Il tesseramento di Sinistra Italiana in realtà è misero, stiamo parlando di appena 21 mila iscritti in tutta Italia. Noi partivamo da zero e ciò può far apparire che ci siano dei picchi. Pensi che nel paese di Nichi Vendola, ovvero Terlizzi, si sono iscritte solo due persone: lui e un altro.

In tutta la puglia abbiamo solo 2.300 adesioni su una Regione di 4 milioni di abitanti, quando alle recenti elezioni regionali prendemmo 100 mila voti, eleggendo 4 consiglieri. Pensi lei come siamo messi. Sono numeri fin troppo bassi".