A Siracusa i proprietari di una panineria in Borgata hanno deciso di riaprire l’attività che lunedì scorso era stata colpita con l’esplosione di un ordigno. Determinanti per superare lo scoramento delle prime ore sono stati i gesti di affetto della cittadinanza. La mobilitazione potrebbe fungere da battistrada al meccanismo del cosiddetto “consumo critico”, che a Palermo ha fatto la fortuna di storici esercizi commerciali divenuti esempio di legalità. Già il Consiglio comunale del capoluogo ha rinunciato ai gettoni di presenza della seduta che ha avuto luogo immediatamente dopo l'atto intimidatorio per sostenere la riapertura del locale commerciale.

Cetty Vinci, combattiva consigliere comunale di opposizione, parte da questa considerazione per lanciare un’idea più ampia alla propria comunità, dove gli episodi di sofferenza commerciale sono collegati anche a cause diverse, come la presenza della grande distribuzione organizzata o il moltiplicarsi di attività gestite dal più ampio mercato cinese anche a Siracusa.

Consumo critico e consapevole

“Adesso Siracusa deve iniziare - commenta la consigliere Cetty Vinci - un approccio culturale nuovo e diverso rispetto alla difesa di ciò che considera buono e giusto anche da un punto di vista commerciale. I siracusani possono fare un passo avanti, sviluppando in maniera consapevole azioni concrete di consumo critico.

Propongo, in questa direzione, di incentivare la pratica volta ad organizzare le proprie abitudini di acquisto in modo da dare la propria preferenza a determinati esercizi commerciali, che vengono in questo modo avvantaggiati da un sostegno economico concreto della comunità, che comunque deve spendere per acquistare quei prodotti.

Comprare da chi rappresenta un esempio di legalità, comprare vicino casa, comprare nei negozi siracusani”.

Festa del consumo critico

“Più in generale – continua Cetty Vinci – oggi il tessuto economico del commercio siracusano ha bisogno di un nuovo impulso, fatto di azioni concrete e facilmente realizzabili. Per questa ragione, immagino una Festa del consumo critico, che, partendo dagli aspetti positivi dei centri commerciali naturali, mobiliti le istituzioni locali, le associazioni di categoria e la collettività ad investire le proprie risorse nei negozi del nostro paese, valorizzando anche all’esterno le nostre eccellenze”.