In un Comune di 8.025 abitanti, Solarino, l’Amministrazione chiede ai cittadini attraverso un avviso pubblico, come spendere circa 15 mila euro e partecipano all’avviso solamente 23 persone, pari allo 0,29% della popolazione. E’ quanto emerge dalla delibera di Giunta comunale numero 22 dello scorso 20 dicembre, con cui sono stati distribuiti 4.440 euro per sussidi a persone bisognose, 6.977 euro per contributi ad associazioni e 3.171 euro per le scuole.

Cittadini poco coinvolti

L’iniziativa era lodevole ma qualcosa non quadra. E’ veramente talmente bassa la voglia di partecipazione ai processi decisionali nel Comune di Solarino o l’Amministrazione comunale deve interrogarsi sul perché il 99,71% dei cittadini non ha avuto interesse a rispondere all’iniziativa di democrazia partecipata?

Il risultato in termini di (mancata) partecipazione è stato talmente clamoroso che è più probabile che nell’ambito della capacità dell’Amministrazione comunale di far sentire i propri concittadini coinvolti nelle scelte del paese qualcosa si sia inceppato. Oppure non sia mai partito.

Non c’è stata libera scelta?

Il capogruppo dell'opposizione in Consiglio comunale, Michele Gianni, azzarda alcune ipotesi: "Nutro grande rispetto per i ventitré cittadini che hanno partecipato al sondaggio e per le loro decisioni. Guardando, tuttavia, agli altri cittadini e al perché non abbiano partecipato, aggiungo qualche utile considerazione per il futuro. Anzitutto, la vecchia logica che ha contraddistinto la modalità di partecipazione all’iniziativa, per cui anziché andare dal cittadino e coinvolgerlo (ad es.

con un gazebo in piazza), doveva essere il cittadino a recarsi al Comune (ancorché virtualmente, tramite posta elettronica) per esprimere il suo pensiero; in secondo luogo, il tempo dell’iniziativa, perché dopo quatto anni e mezzo avviare un sondaggio di democrazia partecipata in vista delle elezioni ha avuto il sapore della ricerca del rapporto perduto in vista del voto; infine, le opzioni proposte dall’Amministrazione comunale potrebbero non essere state gradite e ci domandiamo se non sarebbe stato meglio lasciare anche lo spazio alla libera espressione del cittadino. Alla fine, infatti, l’Amministrazione comunale ha sostanzialmente speso i soldi così come voleva, giusto con qualche piccola differenza tra una voce e l’altra".