Non appena ricevuta la notizia che i Vigili del Fuoco hanno estratto vive sei persone dalle macerie gelate dell’Hotel Rigopiano di Farindola, il vice presidente M5S della Camera, Luigi Di Maio, decide di pubblicare un post sul suo profilo Facebook che sta già facendo discutere. Per prima cosa, Di Maio ringrazia quelli che definisce senza mezzi termini “eroi”. Ma, per farlo, li contrappone alla categoria degli “antieroi”. Professionisti in divisa e volontari i primi, costretti a rischiare la vita a causa dei pochi mezzi a disposizione, politici (anche se non vengono definiti tali) i secondi, rapidissimi nell’aprire i cordoni della borsa per “salvare” Mps con 20 miliari di euro.

La polemica nasce dal fatto che il giovane grillino si chiede il perché della lentezza nell’utilizzare i 28 milioni di euro raccolti dagli italiani attraverso le donazione al numero 45500. Domanda a cui fonti governative, nella persona del ministro Anna Finocchiaro, avevano già dato precedentemente risposta, affermando che quei soldi ci sono, ma era stato deciso di destinarli alla ricostruzione post Terremoto e non all’emergenza. Polemiche anche sull’appello alla collaborazione lanciato al governo Gentiloni.

Il post di Di Maio

Luigi Di Maio, dunque, parla di eroi e antieroi. I primi, come accennato, stanno rischiando la loro vita per “salvare quella degli altri”. Tutti accomunati dal fatto di percepire stipendi bassi e di essere costretti a lavorare con mezzi e strumenti “obsoleti”.

Uno dei leader M5S prende ad esempio proprio il caso di farindola dove, nelle prime ore dell’emergenza, i soccorritori, a suo dire, “non avevano guanti né stivali da neve”. Dopo 20 ore di marcia forzata questi uomini sono scoppiati in lacrime quando pensavano di non trovare nessuno vivo all’interno dell’Hotel Rigopiano.

Dalla parte opposta della considerazione di Di Maio ci sono gli antieroi “che si nascondono dietro la sobrietà per celare disorganizzazione e incapacità”.

Il grillino non pronuncia la parola ‘politici’, ma li descrive come “nominati o “addirittura eletti dal popolo” che non hanno alcuna intenzione di abbassarsi i ricchi stipendi che percepiscono. Queste persone hanno trovato in un lampo “nelle tasche degli italiani” i 20 miliardi necessari per “salvare la banca che hanno distrutto”.

Abbiamo già riferito, poi, della polemica sui 28 milioni. Di Maio chiude il post offrendo la collaborazione del M5S al governo Gentiloni per prolungare lo stato di emergenza, ma non per “coprire errori fatti”.