Giro di vite sull'immigrazione e chiusura delle frontiere "per difendere gli Stati Uniti dall'ingresso di terroristi islamici". La nuova era Trump è all'insegna dell'applicazione di misure restrittive per proteggere il Paese da nuove minacce e attacchi terroristici. Non a caso è denominato 'Protezione della Nazione dall'ingresso di terroristi stranieri negli Stati Uniti', l'ordine esecutivo che restringe, almeno per i prossimi mesi, le possibilità di ingresso di stranieri nel Paese. Il provvedimento è stato firmato dal presidente Trump al Dipartimento della Difesa dove si è svolta la cerimonia formale del giuramento del nuovo capo del Pentagono, James Mattis.

L'accesso agli Usa di persone provenienti da 7 paesi musulmani, Libia, Siria, Iran, Iraq, Somalia, Sudan e Yemen, è sospeso per tre mesi.

Trump, la lista delle misure contenute nel decreto antiterrorismo

Innanzitutto il provvedimento prevede di rafforzare i controlli alle frontiere per fermare eventuali terroristi islamici radicali. I cittadini di 7 paesi islamici, Libia, Siria, Iran, Iraq, Somalia, Sudan e Yemen, per 3 mesi non possono entrare negli Usa. Ma sono previsti controlli accurati anche su rifugiati in arrivo da paesi considerati a rischio.

Per 120 giorni è così sospeso il programma di ammissione di tutti i rifugiati e fino a ulteriori comunicazioni è invece sospeso a tempo indeterminato l'accesso dei rifugiati siriani.

"L'ingresso di cittadini e rifugiati siriani è dannoso per gli interessi del Paese", ha detto Trump. "Non dimenticheremo la lezione del 11 settembre - ha sottolineato il presidente durante la cerimonia di investitura del nuovo capo del Pentagono - vogliamo essere sicuri di non avere nel nostro paese le stesse minacce che hanno i nostri soldati all'estero".

È poi stato tagliato di oltre la metà, il numero di rifugiati che gli Usa accetteranno quest'anno, ridotti a 50 mila. Ma è stato anche sospeso con effetto automatico il programma 'Visa interview waiver' che consentiva agli stranieri titolati di chiedere il rinnovo automatico del visto senza affrontare il colloquio con le autorità diplomatiche Usa.

"Vogliamo ammettere nel nostro paese solo coloro che lo sosterranno ed ameranno profondamente la nostra gente", parola di The Donald

Scaduti i 120 giorni di sospensione dell'ingresso ai rifugiati, secondo il provvedimento, la priorità andrà data alle minoranze perseguitate per motivi religiosi, sentite le autorità locali e statali sulla possibilità di accoglierle. Trump ha incaricato il segretario di Stato durante i 120 giorni di sospensione di rivedere il programma dei rifugiati per verificare se gli individui a cui è concesso lo status di rifugiati non costituiscano invece "una minaccia per la sicurezza e il benessere degli Stati Uniti". Dalla sua pagina Twitter, il presidente annuncia di stare sempre accanto ai cittadini.

Trump, grande ricostruzione delle forze armate e corsa agli armamenti

Fa parte dell'ordine esecutivo anche il programma per accrescere la potenza militare degli Usa che già ha la supremazia mondiale, per avviare "una grande ricostruzione dell'esercito": iniziare una grande ricostitituzione delle forze Armate americane, "per sviluppare un piano per nuovi aerei, nuove navi, nuove risorse e nuovi strumenti per i nostri uomini e le nostre donne in uniforme". Insomma è l'annuncio di una corsa agli armamenti. È in preparazione il budget per la Difesa da presentare al Congresso: "la nostra forza militare non sarà messa in discussione a nessuno, così come la nostra dedizione per la pace.

Il nostro futuro è di essere la guida del mondo", ha detto Trump.

Il presidente ha poi detto nel corso della conferenza stampa alla Casa Bianca con la premier britannica Teresa Mey alla sua prima visita ufficiale e raggelata da simili affermazioni, di essere favorevole alla tortura anche se si atterrà alle decisioni del capo del Pentagono e della Cia.