Questo sabato 7 gennaio a Roma si è svolta l'assemblea "Il tempo del coraggio" del movimento Diem25 a cui ha partecipato anche Yanis Varoufakis, ex ministro dell'Economia greco e fondatore del gruppo che punta a cambiare l'Europa in modo più democratico. Ecco le parti principali del suo intervento.

'Establishment e populismi sono due lati della stessa medaglia. Si alimentano a vicenda'

"Dobbiamo capire che in politica non siamo spettatori ma possiamo essere attori che lavorano per il cambiamento. Questo periodo storico è molto importante, le generazioni future ci chiederanno conto di quello che faremo in questi anni. L'Europa va presa in mano per cambiarla, la sofferenza delle persone è in continua crescita, ma i cambiamenti possono arrivare solo a livello europeo, non è pensabile di cambiare le cose solo stando sul piano nazionale isolandoci da cosa avviene attorno. Dal cambiamento climatico, alle crisi bancarie fino al debito pubblico, non c'è nulla che i singoli paesi possano fare in questi ambiti. La soluzione non è dare voce agli estremismi di destra, xenofobi e nazionalisti: i populisti che vogliono alzare nuovi confini sono semplicemente l'altro lato della stessa medaglia rispetto all'establishment rappresentato dalle forze che si definiscono democratiche. Hanno bisogno dell'estrema destra e la utilizzano come minaccia verso l'elettorato affinché diano loro il voto contro i nuovi fascismi e populismi. Così come anche Lepen, Trump e altri hanno bisogno dell'establishment per accrescere i propri consensi. Questi due campi si passano la palla come a tennis. Si alimentano a vicenda. La vera opposizione è invece quella che crea un movimento progressista internazionale, in grado di interrompere il gioco a due fra establishment e nazionalisti. Diem25 vuol riempire questo spazio. In questo ambito l'Italia è importante perché è un'economia produttiva che esporta più di quanto importa, questo paese dovrebbe volare e invece è affossato dall'establishment e dall'Unione Europea. Noi vogliamo essere un soggetto trasnazionale in grado di contrastare le forze che vorrebbero farci tornare agli anni '30".

'Un movimento progressista transnazionale'

Specificando l'obiettivo di Diem25, Varoufakis ha detto di volere: "Tanti soggetti che lavorano per contrastare le politiche concrete sul piano nazionale e locale ma sempre uniti sul piano europeo, in alcuni paesi alleandoci con partiti esistenti, in altri muovendoci da soli. Le nostre decisioni vengono comunque prese a livello transnazionale. Come sul referendum costituzionale italiano la nostra decisione di sostenere il No è stata votata a livello europeo."

Quale tipo di Europa ha in mente?

"L'UE è stata un disastro perché abbiamo messo la nostra sovranità dentro un buco nero. Hanno creato delle istituzioni antidemocratiche: la democrazia è pari a zero. Lo stato-nazione di oggi non ha nessun potere: il primo ministro italiano oggi vale quanto il sindaco di Las Vegas. Qualcuno pensa di uscire dall'Europa? Noi diciamo di No e anzi di rendere ad esempio più europea la gestione del debito, gli investimenti etc. in modo da dare più libertà agli enti locali. Servono politiche che rendano sovranità ai vari paesi e alle città per ridare loro stabilità, crescita e prosperità riducendo la disuguaglianza. Dobbiamo fare proposte costruttive e fattibili, se poi le istituzioni europee ci dicono di No dobbiamo attuare una disobbedienza governativa. Se poi l'Europa collassa non sarà per colpa nostra, che comunque abbiamo ricette alternative per uscire dalla crisi. Uscire dall'Europa non dev'essere l'obiettivo, ma dobbiamo essere in grado di gestire una fase di disintegrazione che potrebbe esserci se proseguono le politiche liberiste".

Diem25 è di sinistra?

"Io sono marxista e di sinistra. Ma dobbiamo collaborare con tutti quelli che vogliono un'altra Europa. La sinistra finora ha detto di volere tutto, ma non ha saputo ottenere nulla. Serve una coalizione dei progressisti in grado di opporsi all'establishment".