Assegno degli alimenti per l’ex convivente. Per la prima volta, una sentenza del tribunale di Milano, affronta questo argomento, pronunciandosi sul ricorso di una donna in merito alla richiesta di assegno di mantenimento al suo ex compagno. Chiarite le situazioni e le condizioni che possono determinare la sua erogazione in relazione alla legge Cirinnà.

Assegno di mantenimento per le coppie non sposate: chi ne ha diritto

Legge Cirinnà, è passato quasi un anno dalla sua entrata in vigore nel giugno 2016, nella quale venivano sanciti diritti e doveri per le convivenze di fatto e delle unioni civili tra coppie omosessuali.

Secondo quando si apprende, la possibilità a corrispondere l’assegno di mantenimento non riguarderebbe esclusivamente quelle coppie che hanno firmato e sottoscritto i contratti di convivenza, previsti legalmente dalla legge Cirinnà. L’obbligo a passare gli alimenti spetterebbe a tutte quelle coppie, etero e omosessuali unite anche solo da legame affettivo e dalla comprovata e duratura ex convivenza nella stessa abitazione.

Assegno per l’ex convivente: cosa dice la legge Cirinnà

La recente sentenza del tribunale di Milano, sul ricorso di una donna, che chiedeva l’assegno mensile di mantenimento all’ex compagno, richiama direttamente la legge Cirinnà, che infatti prevede la sua erogazione in relazione alla durata della convivenza della coppia, elemento fondamentale, per stabilire anche l’eventuale suo importo.

Per ottenere l’assegno di mantenimento, è inoltre indispensabile che l’ex convivente dimostri di non percepire altri redditi e che versi in condizioni economiche disagiate effettivamente dimostrabili. La legge precisa anche che il mantenimento è in prima analisi affidato ai familiari della persona indigente e in ultima al suo ex compagno.

L’ordinanza del Tribunale di Milano ha inoltre chiarito che la legge Cirinnà sull’assegno di mantenimento non è retroattiva, sottolineando che la sua applicazione è possibile solo se la fine della convivenza di fatto sia avvenuta successivamente all’entrata in vigore della legge e cioè dopo il 5 giugno 2016.