Il consiglio regionale del Veneto ieri ha approvato la proposta di legge di Maurizio Conte e Giovanna Negro (lista Tosi). La proposta ha modificato la legge regionale sui servizi della prima infanzia, attraverso l'inserimento di un articolo. L'articolo in questione, oltre a dare la precedenza ai bambini disabili per l'ammissione agli asili nidi comunali, dà la precedenza ai figli dei genitori che lavorano o che vivono in Veneto da almeno quindici anni. Tutti gli altri dovranno mettersi in coda.

Il Pd contro la nuova legge

La proposta di legge è stata approvata in Consiglio dalla maggioranza (ad eccezione del partito Forza Italia che si è astenuto dal voto ).

Contrari il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle.

Claudio Sinigaglia, consigliere del Pd, ha criticato la nuova legge: "Questa legge ostacola l'autonomia dei Comuni e impedirà di fare graduatorie in base ai bisogni reali dei genitori". Secondo il consigliere il nuovo provvedimento è sbagliato: "L'articolo rovinerà la forza attrattiva del Veneto - ha spiegato - le giovani coppie e le famiglie vulnerabili saranno profondamente svantaggiate".

La maggioranza spiega

In Veneto ci sono solo un centinaio di asili nidi comunali. I posti disponibili ammontano a circa 4.000. Inoltre, lo scorso anno, i finanziamenti regionali per gli istituti di prima infanzia sono stati ridotti. La maggioranza tosiana ha ribadito l'importanza di dare la precedenza alle persone che lavorano, che vivono e che pagano le tasse nella regione veneta.

Questa legge risolverà tutti i problemi riguardanti le norme di ammissioni che fanno leva sull'Isee. Spesso infatti, i genitori stranieri con redditto basso sono avvantaggiati. "Abbiamo genitori che vivono e lavorano qui da una vita ma che comunque, a causa del loro reddito Isee alto, vengono sempre superati nelle graduatorie per l'accesso agli asili nidi comunali - ha spiegato Giovanna Negro - questi genitori sono costretti a pagare rette altissime nei nidi privati": Ora l'articolo dovrà passare al vaglio costituzionale.