E' stata affidata al regista Ambrogio Crespi la nuova campagna di comunicazione per le iscrizioni al Partito radicale che continua senza sosta la battaglia storica di Marco Pannella per la concessione di amnistia e indulto contro il sovraffollamento nelle carceri e per una giustizia giusta. Crespi è il regista dei docufilm "Spes contra spem - Liberi dentro" sull'ergastolo ostativo contro il quale si è espresso anche Papa Francesco in concomitanza agli appelli per indulto e amnistia e "Una ferita italiana" su Enzo Tortora vittima della malagiustizia.

L'obiettivo della nuova campagna di comunicazione del Partito Radicale, Nonviolento, Transnazionale e Transpartito è "ambizioso", viene spiegato in una nota: si punta a raggiungere tremila iscritti entro il 2017 e altrettanti nel 2018.

Indulto e amnistia, i radicali non si fermano

"Ringraziamo Ambrogio Crespi per aver accettato a titolo gratuito - hanno dichiarato in una nota i coordinatori della presidenza del Partito Radicale Maurizio Turco, Antonella Casu, Rita Bernardini e Sergio d'Elia - la responsabilità della comunicazione della campagna di iscrizioni al Partito Radicale". L'obiettivo, come detto è quello di raggiungere tremila iscritti entro quest'anno e altri tremila il prossimo anno.

"Un obiettivo difficile dal quale dipende - hanno sottolineato nella nota i dirigenti radicali lanciando la nuova campagna di comunicazione affidata al regista Ambrogio Crespi - la prosecuzione della battaglia storica di Marco Pannella per l'amnistia e l'indulto quale premessa indispensabile per una Giustizia giusta". Nonostante i diversi appelli di Papa Francesco per amnistia e indulto rimangono in un cassetto della commissione Giustizia del Senato, che in un primo momento aveva riacceso le speranze e alimentato aspettative, i quattro disegni di legge per la concessione dei provvedimenti di clemenza presentati dai senatori Buemi, Barani, Compagna e Manconi. Nel frattempo si resta anche in attesa della calendarizzazione del ddl costituzionale dedicato a Marco Pannella a prima firma del senatore Luigi Manconi.