È durato circa due ore e mezza l’interrogatorio di Silvio Berlusconi da parte di Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, pm della Procura di Milano. L’ex Presidente del Consiglio è stato sentito come parte offesa nell'inchiesta sulla presunta tentata estorsione, subita da alcune “olgettine”, procedimento collegato al caso “ruby ter”. Negli scorsi mesi il leader di Forza Italia aveva denunciato una delle ospiti delle celebri serate di Arcore, Giovanna Rigato.

L’estorsione a Berlusconi

La giovane si sarebbe recata dall’ex premier nel settembre scorso per chiedergli un milione di euro, in cambio del silenzio sulle serate ad Arcore e sul Rubygate, minacciando di cambiare la propria versione dei fatti.

Così, in una stanza al quarto piano della Procura di Milano, alla presenza degli avvocati Niccolò Ghedini e Federico Cecconi (con Alberto Zangrillo, medico personale del cavaliere, a disposizione fuori dall’ufficio), sarebbero state ribadite le accuse alla Rigato. La presenza dei legali si è resa necessaria perché Berlusconi è imputato in procedimento connesso, essendo stato rinviato a giudizio di recente nel Ruby ter con l'accusa di corruzione di testimoni, e quindi avrebbe anche potuto avvalersi della facoltà di non rispondere.

Le parole di Berlusconi

Ma Berlusconi avrebbe dimostrato la massima disponibilità: "Mi chiedeva un milione di euro per tacere – avrebbe dichiarato ai pm – minacciandomi, in caso contrario, di fare rivelazioni alla magistratura e di dare notizie alla stampa in grado di danneggiarmi".

Durante la sua audizione, l’ex cavaliere si sarebbe lasciato andare anche a qualche battuta scherzosa, come quando avrebbe rimproverato i magistrati di “essersi mossi in anticipo” per impedirgli di tornare a fare politica attiva. Inoltre, alla fine dell’incontro con i pm, Berlusconi avrebbe detto di essere “dispiaciuto” per l’intera vicenda.

L’ex premier, che è apparso in forma, avrebbe anche giustificato la ragazza, spiegando che forse le sue pretese potrebbero essere state dettate da difficoltà economiche, dovute al fatto che anche lei è una delle ragazze, a suo avviso, “rovinate” dal processo Ruby e poi rimaste senza lavoro. Per il nuovo filone del “Ruby ter”, infatti, sono almeno 13, tra cui anche la stessa Rigato, le partecipanti alle serate di Arcore alle quali Berlusconi avrebbe continuato a versare soldi, anche 15 mila euro alla volta, fino allo scorso autunno. La difesa di Berlusconi, invece, ha sempre classificato questi versamenti come atti di generosità, viste le difficoltà attraversate dalle giovani dopo le vicende giudiziarie.