Nella seguitissima trasmissione di Giovanni Floris andata in onda martedì 21 febbraio, è stato ospite Pierluigi Bersani, nella sua prima uscita ufficiale da, ormai, ex esponente del Partito Democratico. È stata un'intervista a tutto campo dove finalmente il popolo Dem ha potuto ascoltare alcune delle motivazioni che hanno portato, non senza sofferenze, come ha ribadito lo stesso Bersani, alla separazione da quella che fino a qualche settimana fa il politico Romagnolo identificava come "casa mia".

Metamorfosi Renziana

Il Partito che lascia Bersani, per sua ammissione, è un partito trasformato, non più il suo partito, in cui a suo dire non c'è più spazio per una discussione ampia sui fenomeni mondiali che stanno investendo la società.

Il grido di allarme che lancia l'ex Segretario è che c'è bisogno di ritornare a parlare di scuola, lavoro, welfare, sanità. E nel Partito Democratico a trazione renziana questo per gli scissionisti non è sembrato più possibile e li ha portati al travagliato abbandono.

Un campo di centrosinistra

Secondo Bersani una grossa fetta di popolo della Sinistra ha già da tempo abbandonato il Partito Democratico ed il suo intento dichiarato è costruire un nuovo soggetto politico che possa diventare la casa dei lavoratori, dei più deboli e di chi non si riconosce più nelle politiche messe in campo in questi anni dal Governo Renzi. E' su questi punti che insisterà, dunque, nel futuro immediato Bersani per rilanciare le sue idee.

Pericolo destre

La preoccupazione dell'ormai ex Dem è che il disagio degli ultimi possa essere intercettato da nascenti forze di estrema destra che, se dovessero prendere piede, sarebbero un pericolo per la democrazia Italiana. Disagio a cui, a suo dire, Renzi non è riuscito a porre rimedio, nonostante i tanti tentativi, in questi anni, della Minoranza del Partito di cercare di porre al centro dell'attività di Governo le questioni più urgenti secondo Bersani e che sono: investimenti strutturali, la creazione di nuovi posti di lavoro, la redistribuzione della ricchezza, il potenziamento della sanità pubblica.