Il 2 febbraio scorso, a Roma, il Presidente del Consiglio Gentiloni ha firmato con il leader del governo di unità nazionale libico Fayez El Serraj un memorandum sul contrasto all'immigrazione illegale e al traffico di esseri umani.

E’ stato un tour de force, quello di El Serraj che, dopo due giorni a Bruxelles per chiedere sostegno economico alle istituzioni europee, è atterrato a Roma per la firma dell’accordo. Poi è tornato a Bruxelles, per completare le sue richieste.

L' oggetto dell’accordo tra Gentiloni e Serraj

L’accordo firmato verte sul rafforzamento delle frontiere libiche terrestri in un'ottica di cooperazione tra i due Paesi per il contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani e al contrabbando.

L’Italia si è impegnata a sostenere e a finanziare programmi di crescita nelle regioni libiche colpite dal fenomeno dell'immigrazione subsahariana o comunque africana, offrendo supporto tecnologico alle guardie di frontiera e alla guardia costiera libica.

Saranno finanziate anche iniziative mirate al rientro dei migranti nei Paesi d'origine e avviati programmi di sviluppo nelle regioni libiche colpite dai fenomeni dell’immigrazione illegale, anche con il contributo UE; saranno inoltre forniti medicinali e attrezzature mediche alle organizzazioni non governative ivi operanti e ai centri di accoglienza temporanei, esistenti o da allestire, in attesa del rimpatrio o del rientro volontario di chi abbandona il proprio territorio d'origine.

Il memorandum ha validità triennale e sarà tacitamente rinnovato alla sua scadenza.

Malta, il parere favorevole del Consiglio UE

Il giorno successivo alla firma, il Consiglio dei ministri UE, nel vertice di La Valletta, ha espresso parere favorevole all'accordo Italia - libia, in una dichiarazione congiunta sottoscritta al termine di una sessione dei lavori dedicata all'immigrazione.

La UE ha dunque autorizzato lo stanziamento di 200 milioni di euro aggiuntivi all’operazione "Trust Fund Nordafrica" – già in essere dal 2015 – per finanziare l’addestramento, l'equipaggiamento e il sostegno alla guardia costiera libica, nonché altre urgenti necessità. Per Gentiloni era questo il punto di maggiore interesse.

Il premier italiano, infatti, ha ribadito l’importanza che la UE lavori e investa con l’Italia, anche con risorse aggiuntive, sul fronte del problema dei migranti provenienti dall’Africa, oltre che dal Medio Oriente. Gentiloni ha ricevuto, inoltre, le congratulazioni del Presidente della Commisssione, Juncker e di quello del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. Il Presidente del Consiglio, tuttavia, ha preteso il rispetto degli accordi sul ricollocamento dei migranti già presenti in Italia, stipulato a suo tempo con i partner europei ma rimasto praticamente lettera morta.

Difficoltà di attuazione del patto Gentiloni - Serraj

L'accordo con la Libia, in realtà, è stato stretto con un interlocutore sotto il costante ricatto delle milizie armate ribelli del suo paese e che controlla solo il 15% dell’intero territorio libico.

In particolare, sono proprio i confini terrestri meridionali della Libia, oggetto della parte principale del memorandum, che Serraj ha difficoltà a controllare. Il leader libico cerca una legittimazione Politica dall’Europa.

Nel frattempo, il flusso dei migranti nel Canale di Sicilia non sembra arrestarsi. Una situazione critica che potrebbe trovare soluzione quando gli accordi conclusi diverranno effettivi.