La scissione è un 'suicidio politico'. Gli elettori del Pd non hanno dubbi a riguardo e ben oltre il 60 per cento si oppone alla soluzione drastica. Il risultato è esposto in un sondaggio commissionato da 'Porta a Porta' ad IPR e Tecné. In base al primo istituto di statistica, il 70 % degli interpellati si pronuncia contro la scissione mentre secondo i dati raccolti da Tecné, la percentuale in merito scende al 63. Pochi dubbi sui responsabili: sono i rappresentanti della minoranza (IPR 63 %; Tecné 67 %).

Primarie: stravince Renzi

Gli elettori hanno pochi dubbi anche sul leader: se Matteo Renzi ed Andrea Orlando si presentassero in candidatura per le primarie: Renzi otterrebbe una percentuale tra il 60 (IPR) ed il 64 % (Tecnè) contro, rispettivamente, il 30 ed il 33 % di Orlando.

Cambierebbe poco in presenza di un terzo candidato, individuato nella persona di Michele Emiliano. Renzi andrebbe al 60 % secondo IPR ed al 63 in base al rilevamento Tecné mentre Emiliano sarebbe preferito ad Orlando (25 contro 12 % per IPR e 21 contro 15 % secondo Tecné). Ovviamente il sondaggio ha riguardato anche il nuovo soggetto politico che potrebbe nascere dalla scissione. Il 42 % degli intervistati da IPR ha individuato la guida in Pier Luigi Bersani, idem secondo Tecné la cui percentuale in favore di Bersani scende comunque al 37. In caso di eventuali elezioni politiche, la percentuale del nuovo PD senza i 'dissidenti' non supererebbe il 23 % mentre quella del nuovo partito sarebbe compresa in una forbice tra l'8 ed il 10 %.

L'alleato ideale per governare, in fin dei conti, è costituito dalla sinistra: la pensano così il 55 (IPR) ed il 59 % (Tecné) degli elettori del PD rispetto a coloro che hanno 'fiducia' del Nuovo Centrodestra (20 e 15 %). Una percentuale minima vedrebbe bene l'alleanza con Forza Italia (dal 2 al 3 %) o, addirittura, con il Movimento 5 Stelle (tra l'1 ed il 3 %).