Finite le diatribe sulla mancata unità all’interno del Partito Democratico, ora si litiga sul nome del nuovo gruppo nato dai scissionisti. Democratici e progressisti (Dp), il nuovo movimento politico dei dem Roberto Speranza, Enrico Rossi e Arturo Scotto, sarebbe rivendicata dall’onorevole del Partito Democratico Ernesto Carbone. Il nome sarebbe stato usato dai fedeli dell’ex premier Matteo Renzi in Calabria. Carbone sostiene di avere depositato in passato il registro della sigla e lo stemma al Palazzo di Montecitorio insieme al deputato Ferdinando Aiello e al consigliere della Regione, Giuseppe Giudiceandrea.

Il nome Dp sarebbe stato usato nel 2014 per sostenere Mario Oliverio in Calabria, con una lista chiamata proprio "democratici progressisti" che prese poco più del 7 per cento dei voti Il partito nato il fine settimana invece ha la premessa "Movimento Articolo 1". Il deputato ha avvertito che saranno avanzate iniziative legali per evitare che ci siano equivoci e fraintendimenti. Così, dopo i litigi sulla divisione, ora c’è anche il problema della paternità di un nome. Ma come dice la caricatura, era da aspettarsi: in Italia c’è una tale quantità di partiti, che non ci sono nomi sufficienti e tocca ripetere.