Il Partito Democratico, e coloro che ne fanno parte, non smettono di far notizia. Dopo l’assemblea di domenica con tanto di scissione da parte di alcuni esponenti come D’alema, Speranza e Bersani, ecco che arrivano le prime candidature a segretario del partito. Tutto questo dopo le dimissioni di Matteo Renzi che si candiderà nuovamente per ambire nuovamente a tale ruolo. Qualche giorno fa, abbiamo assistito alla candidatura di Michele Emiliano, attuale governatore della Puglia, che ha deciso di non abbandonare il partito ma di sfidare il suo rivale Matteo Renzi “in casa”.

La candidatura di Orlando: ecco i motivi

Oggi è arrivata la candidatura di Andrea Orlando, attuale ministro della Giustizia nel governo Gentiloni ed in precedenza del governo Renzi. Orlando ha affermato di voler cambiare il PD e di evitare che la politica sia caratterizzata soltanto da “risse, conflitti e scontri tra personalità”. Il ministro, inoltre, ha accusato Matteo Renzi di comportarsi come se non fosse del PD e ha criticato Emiliano, perché pensa che tutti gli anti-Renzi voteranno per lui. Andrea Orlando non ha esitato a spiegare il perché della sua candidatura come segretario Dem. Ecco le sue parole su Facebook: “Ho deciso di candidarmi perché credo e non mi rassegno al fatto che la politica debba diventare soltanto prepotenza.

Ho deciso di candidarmi perché credo che ci voglia responsabilità. Ho deciso di candidarmi perché credo che il Partito Democratico debba cambiare profondamente per poter essere utile davvero all'Italia e ai problemi degli italiani, che in questo momento stanno vivendo momenti molto difficili". Il neo candidato alla segreteria del PD promette che da lui non usciranno mai di bocca parole incitanti al populismo e alla sovranità e che non sono in linea con le idee del partito.

Da chi avrà l'appoggio?

Poco si sa al momento su chi appoggerà Orlando, ma pare che quest'ultimo abbia una grande intesa con Gianni Cuperlo e Cesare Damiano. Cuperlo ha definito "insufficiente" Renzi come segretario, in quanto l'ex-sindaco di Firenze non è d'accordo sul fissare le primarie a luglio. Michele Emiliano e molti membri del partito sono d'accordo sulla proposta di Cuperlo, mentre i renziani le vorrebbero far svolgere il 9 aprile. Intanto, la vicepresidente del partito Sandra Zampa ha chiesto ad Orfini di convincere Renzi a cercare un'intesa fra i candidati.