Il Partito Democratico è nel caos dopo la scissione prospettata prima, ed eseguita poi da due dei tre della foto di Roma. Pierluigi Bersani e Roberto Speranza sono pronti alla formazione di un nuovo gruppo parlamentare che quasi certamente conterrà nel suo nome l'aggettivo progressista. Il pallottoliere della Camera ad oggi conferma che siederanno con i due ventotto deputati e quattordici senatori, numeri utili per la formazione dei gruppi. I due fanno spallucce sulla decisione di Emiliano che di certo li ha lasciati spiazzati, ma tant'è il governatore pugliese, candidandosi alla segreteria conta di portare le sue truppe in Parlamento, considerando che quasi certamente la legislatura Gentiloni non arriverà al 2018.

Con la formazione dei gruppi, i due contano di fare da stampella al governo, con l'obiettivo dichiarato di riformare Jobs Act, abolire o quantomeno modificare i voucher e soprattutto una rapida approvazione dello ius soli (cittadinanza ad immigrati nati in Italia), per ridare, secondo loro valore anche alla società civile. Assieme ai due in Parlamento siederà anche Arturo Scotto fuoriuscito da Sinistra Italiana che porterà in dote un buon numero di parlamentari che hanno deciso di seguirlo in questo nuovo progetto politico che secondo i sondaggi vale tra l'8 e il 12%.

Intanto il governatore della Toscana Enrico Rossi, dopo aver restituito la tessera del PD, continua senza intoppi la sua legislatura in Regione Toscana, ad altissima componente renziana.

Lo stesso ex presidente del consiglio invece è negli Stati Uniti per, a suo dire, imparare da chi è più bravo di lui a governare e riformare, mentre in Italia la campagna elettorale è già cominciata e le proteste contro il decreto milleproproghe impazzano. Al momento il primo ad aver strappato con Matteo Renzi, Massimo D'Alema, è in silenzio ed osserva ciò che succede all'interno ed intorno al partito prima di prendere non solo posizione ma anche una decisione che lo riveda centrale all'interno del panorama politico italiano.