Continua a complicarsi il quadro di situazione della politica estera di Donald Trump. Ci riferiamo alla posizione assunta da Trump in merito alla gestione della delicata questione palestinese. Al riguardo, ieri il presidente USA si è dichiarato sostanzialmente indifferente ad una soluzione con due Stati o a quella con uno Stato, precisando che l'mportante è che ci sia accordo fra le parti parti.

Oggi non si è fatta attendere la contro dichiarazione del coordinatore speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Nikolay Mladenov, che nel corso di una video conferenza con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha ribadito che la soluzione dei due Stati rimane l'unica via per palestinesi e israeliani.

Per ottenere la pace lsraele, la Palestina e la comunità internazionale hanno il dovere di evitare crescenti tensioni, astenersi da azioni unilaterali e lavorare insieme per la pacificazione di questa precaria area di crisi.

Ennesimo flop politico?

Gli avversari di Trump hanno da subito accolto le dichiarazioni di Mladenov come un nuovo flop dell'amministrazione americana, impegnata in queste ore in un incontro bilaterale proprio con il governo israeliano.

A ben vedere la posizione di Trump appare tutt'altro che rassicurante atteso che lascia presagire una sorta di neutralità e/o indifferenza verso questa crisi. Se fosse così ci si troverebbe di fronte ad un radicale cambio di rotta del governo USA dopo decenni in cui le amministrazioni americane hanno giocato, nel bene e nel male, la parte del leone nella cosiddetta "road map" per la pace.

Gli esperti sembrano essere d'accordo che il "flop" di Trump sia nell'indeterminatezza della posizione assunta che mal si addice ad una super potenza che ricopre un ruolo di primissimo piano nello scacchiere degli equilibri internazionali.

Di fatto ci si aspetta da un decisionista come Trump posizioni più determinate? Nel merito è lecito domandarsi se di fronte a questa indeterminatezza si nasconda una sorta di sfiducia nel suo staff dopo i recenti casi che hanno determinato le dimississioni del Generale Flynn.

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