Anche Roma e la Regione Lazio avranno i loro campi coltivati a cannabis. Si tratterà di una marijuana priva di thc (il principio attivo) conosciuta con la denominazione scientifica di cannabis sativa (anche se esistono diverse qualità di sativa ad alto contenuto psicoattivo). A stabilirlo è stato il consiglio regionale che ieri, 1 febbraio, con 28 voti favorevoli e 5 contrari, ha approvato una legge che dà il via ad un cosiddetto ‘progetto pilota’ atto a promuovere coltivazione, trasformazione e commercializzazione della canapa. L’uso della cannabis sativa potrà spaziare da quello florovivaistico alla produzione di semi, olii e farine.

Ma anche il settore tessile, cartario e dell’energia, oltre a quello alimentare e zootecnico, potranno beneficiare delle diverse proprietà positive della ‘magica piantina’.

La norma approvata ieri rappresenta una summa di due diverse proposte di legge. La prima ha come primo firmatario Gino De Paolis di Sinistra Italiana. La seconda è opera del gruppo M5S che, con Silvia Blasi, Silvana Denicolò e Gaia Pernarella, è riuscito a portare a casa diversi suoi emendamenti. In pratica, su proposta dell’assessore al Bilancio Alessandra Sartore, è stata stanziata a favore del suddetto progetto pilota la somma di 100 mila euro per la parte corrente e 200 mila in conto capitale per il 2017, e la stessa cifra per il 2018.

Come detto, per venire incontro ai timori espressi dai consiglieri di Fratelli d’Italia e della lista Storace di una legalizzazione di fatto della marijuana, è stato espressamente previsto il divieto di coltivare cannabis a scopo ricreativo. Previsti controlli dei carabinieri forestali e sanzioni per i trasgressori.

L’approvazione dei progetti pilota rappresenta, comunque, come già più volte osservato dai Radicali Italiani, un importante passo avanti nella lotta contro il proibizionismo sulle droghe leggere.

Nello specifico, la nuova legge permetterà di utilizzare la canapa nell’edilizia al posto dei tradizionali materiali, obsoleti ed antieconomici. La produzione di biocombustibile, poi, permetterà di sostituire i derivati del petrolio. Altro importante modo di impiego sarà quello della coltivazione a scopo fitodepurativo. Per bonificare cioè alcuni territori regionali altamente inquinati come valle del Sacco, valle Galeria e zona industriale di Civitavecchia.