Tornato dal suo viaggio in California insieme a Marco Carrai, torna a parlare il tv Matteo Renzi, l'ex Premier ed ex Segretario del Pd è infatti intervenuto in diretta durante la trasmissione "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio ed in onda su rai 3 tutte le domeniche in prima serata.

Reduce da una settimana campale con l'assemblea del PD di domenica scorsa e le successive 24 ore che hanno visto molti della minoranza Dem lasciare il partito: Roberto Speranza, Enrico Rossi e Pierluigi Bersani a cui si è aggiunto nelle ultime ore Vasco Errani, commissario straordinario per la ricostruzione in Centro Italia dopo il terremoto.

scissione che sembra di dimensioni ridotte rispetto alla vigilia, grazie anche a Michele Emiliano che è rimasto all'interno del partito e sfiderà lo stesso Renzi al congresso insieme al Ministro della Giustizia Andrea Orlando.

I responsabili della scissione

La bordata di Renzi è verso il suo nemico numero uno all'interno della Sinistra: Massimo D'Alema che secondo Renzi è stato il vero regista e artefice della scissione, dovuta al fatto che non riesca ad accettare che qualcuno che non sia "un suo uomo" guidi il Partito Democratico. "La sinistra parla solo di me ma a livello mondiale i problemi sono i Trump e le Le Pen" ha rincarato l'ex Premier, difendendo quanto di buono fatto nei suoi 1000 giorni di governo.

Il futuro di Renzi e del PD

Dice di aver pensato di lasciare la politica Renzi, ma poi ci ha ripensato, per continuare ad inseguire il suo sogno e cioè cambiare l'Italia e renderlo un paese più efficiente. Nei suoi piani c'è ripartire riformando soprattutto il welfare: non reddito di cittadinanza ai cittadini perché, dice Renzi, non può essere lo stato a farsi carico di tutti gli inoccupati.

Il compito della politica è di costruire opportunità lavorative continua Renzi, e sembra essere proprio questo il punto principale su cui basare la sua politica in futuro. Il lavoro quindi, proprio il tema su cui la minoranza del Partito lo accusa di non aver fatto abbastanza.