Quella di cui parliamo non è una novità. Si era più che intuito, infatti, questo cambiamento di rotta verso la più estrema destra da parte degli Stati Uniti d'America. Questa fase, da oggi, per decisione del neo presidente eletto Donald Trump, sarà sancita dalle leggi della Costituzione americana che verranno seguite nella maniera più severa in assoluto. Nuovo giudice della Corte Suprema di Washington, infatti, è l'antiabortista quarantanovenne Neil Gorsuch, nominato in sostituzione del deceduto Antonin Scalia.

Gorsuch, brillante conservatore noto per la sua fermezza nell'applicare le leggi appartenenti alla Costituzione statunitense, porta così ancor più verso destra ciò che costituisce l'istanza suprema della giustizia americana.

Tra i nove giudici della Corte suprema, questi porterà alla maggioranza la fascia conservatrice dell'istituzione, fermo restando però che arrivi la conferma da parte del Senato.

Cos'è avvenuto in precedenza

Nello scorso febbraio, a seguito della morte del giudice conservatore Antonin Scalia, l'ex presidente uscente Barack Obama perseguì il tentativo di insediare alla Corte suprema Merrick Garland, ricevendo per contro la ferma opposizione del Senato. Per quasi un anno la Corte suprema è stata dunque fissa e altalenante, come una bilancia, in bilico fra conservatori e progressisti.

Il nuovo giudice

Trump ha così scelto un nuovo giudice conservatore che in passato, alla Corte d'appello del decimo circuito, ha pronunciato nettamente la sua ferma opposizione alla riforma Obamacare, dichiarando quanto l'imposizione dei vincoli alla fornitura di contraccettivi si imponesse come muro contro la libertà dei gruppi religiosi.

Per quanto riguarda il discorso sul tema dell'aborto, sebbene Gorsuch non abbia mai espresso in forma chiara la propria linea di pensiero, si evince una posizione antiabortista in merito a tale argomento, in base ad alcune dichiarazioni sul valore intrinseco degli esseri viventi, per cui ogni intenzione di soppressione della vita per motivi personali è da considerare sempre una decisione ingiusta.