E' tutto pronto per la manifestazione per amnistia e indulto in programma il prossimo 16 aprile a Roma mentre rimangono impantanati in commissione Giustizia al Senato i quattro disegni di legge per la concessione dei provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva e si resta ancora in attesa della calendarizzazione del ddl costituzionale a prima firma del senatore Luigi Manconi e dedicato al leader storico dei radicali Marco Pannella.

Marcia per indulto e amnistia il 16 aprile prossimo a Roma

La Marcia di Pasqua è promossa dal Partito Radicale.

Una marcia - viene spiegato oggi in una nota dei radicali - che continua un percorso iniziato da quella del novembre scorso, accompagnata - viene sottolineato - dal digiuno di 20.000 detenuti in Italia e da quello di 30 giorni di Rita Bernardini per chiedere lo stralcio della parte sulla esecuzione penale del Ddl sulla riforma della giustizia". Nei giorni scorsi, Rita Bernardini, del coordinamento di presidenza del Partito Radicale, dopo essere stata ricevuta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha sospeso lo sciopero della fame condotto per un mese.

Bernardini consegna ad Orlando il libro della nonviolenza

"Ho potuto consegnare al ministro Orlando - ha detto la Bernardini - il libro della nonviolenza firmato dai 21 mila detenuti che hanno fatto lo sciopero della fame in occasione della marcia per l'amnistia intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco dello scorso 6 novembre.

Abbiamo annunciato al ministro - ha spiegato la dirigente radicale - la nuova marcia per l'amnistia per il prossimo 16 aprile". Il raduno dei partecipanti in mattinata a Roma davanti al carcere di Regina Coeli, poi il corteo dei manifestanti si muovere verso piazza San Pietro in Vaticano. Diverse le adesioni alla marcia promossa dai radicali.

In piazza, il 16 aprile, ci sarà anche don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. "Grazie ancora - ha detto accogliendo l'invito dei radicali - per il vostro impegno. Continuiamo - ha aggiunto don Ciotti - a camminare insieme". Il Governo Gentiloni, tramite il ministro della Giustizia, ha fatto sapere comunque di restare contrario all'ipotesi di amnistia e indulto, considerati impopolari a livello elettorale, secondo la "linea" tracciata da precedente esecutivo guidato dall'ex premier Matteo Renzi.