Pier Luigi Bersani apre ad una futura alleanza tra il suo neonato Movimento Democratico e Progressista e il Movimento ‘originale’, quello a 5 Stelle fondato da Beppe Grillo. Allo stesso tempo sbatte la porta in faccia ad una possibile riedizione di una grande coalizione in chiave anti populista con a capo Matteo Renzi. La notizia del possibile, futuro, posizionamento politico dei bersaniani arriva nel giorno della presentazione del simbolo di MDP, che si richiama all’Articolo 1 della Costituzione, ma le parole pronunciate dal politico di Bettola risalgono a venerdì scorso, 17 marzo.

La sede delle sue esternazioni era stato un convegno tenutosi a Campobasso (guarda il video qui sotto), ma solo nella giornata di oggi il Corriere della Sera riporta i retroscena della chiacchierata quasi informale avuta con alcuni militanti.

Le parole di Bersani

“I Cinquestelle tengono in stand-by il sistema. Ma se alle prossime elezioni, in assenza di un centrosinistra largo, s’indebolissero, arriverebbe una robaccia di destra”, se ne è uscito ad un certo punto Bersani provocando stupore tra i presenti. Insomma, la teoria che i pentastellati rappresenterebbero un argine nei confronti di una “deriva populista e nazionalista” non è mai stata abbandonata da Bersani che, già nel 2013, nelle vesti di premier incaricato dal presidente Giorgio Napolitano di cercare di formare un governo, accettò di confrontarsi in diretta streaming con i rappresentanti del Movimento Roberta Lombardi e Vito Crimi.

Nonostante il tentativo fallito, Bersani considera i grillini ancora a pieno titolo “dentro il circuito democratico”. Per lui il M5S non è un “fenomeno transitorio”, visti i consensi che continua a mietere, ma anzi, rappresenta “il partito di centro dei tempi moderni”. Il problema, però, almeno nella visione bersaniana, è che l’autoreferenzialità del Movimento finisce per “bloccare il sistema”.

Per questo motivo i grillini dovrebbero dimostrare la loro capacità di sapersi coalizzare in parlamento se, come è molto probabile, non riuscissero ad ottenere la maggioranza assoluta alle prossime elezioni politiche.

In quel caso, Bersani si dice “pronto” al dialogo, anche con una nuova diretta streaming, per cercare di chiudere un accordo programmatico di governo.

Il leader di Mdp non vuole certo passare come colui che sdogana le forze populiste ma, precisa, “allo stesso modo non appoggerò un rassemblement dei responsabili contro i populisti”. Ovvero, nessuna fiducia ad un governo di larghe intese con berlusconiani e centristi. Bersani, infatti, giudica quest’ultima opzione come “demenziale per l’Italia” e invita quello che definisce “questo Pd” a trazione renziana a ritornare ad essere un partito di centrosinistra. Solo in quel caso lui accetterebbe di “appoggiare le primarie di coalizione”.