A poche ore dell’ennesimo esperimento con i missili balistici effettuato dalla Corea del Nord, tuona la reazione di Donald Trump e degli Stati Uniti che “useranno tutta la gamma delle loro capacità militari”. Ferrea e decisa, quindi, la risposta del tycoon che subito dopo l’accaduto ha tenuto ad intrattenere colloqui telefonici separati con Shinzo Abe, premier giapponese, e con il temporaneo presidente della Corea del Sud Hwang Kyo-Ahn. Lo stesso Trump, in una nota riportata dalla Casa Bianca, ha evidenziato il profuso impegno degli Stati Uniti nell’appoggio del Giappone e della Corea del Sud dinanzi agli atteggiamenti intimidatori attuati da Kim Jong-Un.

Nel concreto

L’intimidatorio gesto della Corea del Nord, oltre ad aver rafforzato il rapporto trilaterale tra Usa, Corea del Sud e Giappone, nella stessa Corea del Sud ha causato l’attivazione del Thaad (Terminal High Altitude Area Defense). In particolar modo, questo è un sistema antimissile dell'esercito statunitense volto a intercettare e colpire missili balistici a breve e media gittata grazie all'energia cinetica dell'impatto. Il sistema fa parte dell’accordo intrapreso nel 2016 tra Stati Uniti e Corea del Sud, quando le minacce avviate dalla Corea del Nord stavano diventando sempre più concrete.

Secondo quanto riportato da Adnkronos, l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna ha confermato che il test è stato compiuto da un’unita di artiglieria che aveva l’obiettivo di “colpire le basi delle forze di aggressione imperialista americana in Giappone".

L’agenzia ha inoltre confermato la presenza di Kim Jong-un all’operazione che si è conclusa con la caduta di tre dei quattro missili lanciati nella zona esclusiva economica del Giappone e, nello specifico, nel Mar del Giappone, a circa 350 chilometri dalle coste del paese.

Intanto, in accordo con i presidenti del Giappone e della Corea del Sud, gli Stati Uniti promettono pesanti ripercussioni per l’accaduto. Anche l'Unione Europea ha espresso massima solidarietà al Giappone e alla Corea del Sud.