Ieri, nel corso della puntata delle Iene, è stato trasmesso un servizio sul presunto scandalo delle firme false per la candidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma. Anche a Roma, dunque, sarebbe emerso quello che aveva già suscitato polemiche a Bologna e Palermo. M5S nei guai? Presto per dirlo. Intanto molti renziani hanno già chiesto delucidazioni al MoVimento. Un'inchiesta decisamente pruriginosa per Grillo e compari quella mandata in onda ieri sera dal noto programma. La diretta interessata, intanto, dice che non sono state commesse irregolarità ma, a breve, verranno compiuti indagini a riguardo.

La puntata delle Iene del 26 marzo 2017

L'inchiesta delle firme false per candidare la Raggi a Roma rischia di inguaiare seriamente il M5S. L'esponente grillino Luigi Di Maio, durante un'intervista all'Agi, ha dichiarato che le firme sono state raccolte esattamente. L'unico nodo sarebbe una data. Il vicepresidente della Camera ha poi aggiunto: 'Come sempre il Pd interviene senza guardare in casa propria'. Sulla vicenda, tirata in ballo da Alessandro Onorato, consigliere comunale della Lista Marchini, va indubbiamente fatta chiarezza. La Iena Filippo Roma aveva raggiunto la sindaca di Roma in una località sciistica, chiedendole lumi in merito. Lei, laconica, aveva risposto: 'A quel tempo ero candidata, chieda ai delegati di lista'.

Onorato vuole sapere se, effettivamente, ci siano stati imbrogli dietro alla candidatura della grillina a sindaco della 'città eterna'.

Raggi sindaco grazie a un imbroglio?

Nel servizio delle Iene Onorato afferma di aver scoperto una contraddizione: il documento principale, datato 20 aprile 2016, riporta 1352 firme, collezionate mediante 90 'atti separati'.

Ciò suona molto strano poiché il giorno della raccolta delle firme, il 'Firma Day', si svolse il 23 aprile 2016. Il consigliere comunale si chiede, adesso, se i grillini siano 'veggenti' o abbiano commesso una truffa. Marchini e Giachetti, ex candidati a sindaco di Roma, hanno asserito che è prassi prima raccogliere le firme dei cittadini e poi menzionarle in un atto ufficiale. Il Pd è furibondo. Il dem Andrea Romano ritiene che i pentastellati abbiano architettato 'una vera e propria truffa ai danni dei romani'.