La mozione di sfiducia del M5S nei confronti del ministro dello Sport Luca Lotti è stata respinta: 161 i no e solamente 52 i si. La votazione nasce in merito alle vicende che sono scaturite dal caso Consip. Per il sì si sono pronunciati Movimento Cinque Stelle, Sinistra Italiana e Lega Nord. Ala, Ap, Autonomie varie e soprattutto il Pd si sono dichiarati favorevoli al no. COR, GAL, MDP e Forza Italia si sono astenuti. Un risultato piuttosto atteso, ma forse non così schiacciante.

D'altronde in aula la maggioranza è ancora rappresentata dal PD. In aula era intervenuta Paola Taverna, rappresentante del M5S, attaccando e sfiduciando il ministro Lotti che ha controbattuto affermando "Non ho mai avvisato Marroni di un'indagine in corso su Consip.

Sostenere il contrario mi identificherebbe come calunniatore, è una cosa assolutamente non vera. Questa rilevazione di segreto non c'è mai stata e la mozione di sfiducia del movimento mette in discussione la mia moralità che viene prima del ruolo politico nella mia etica di vita. Attenderò che venga dichiarata la verità e quando arriverà mi auguro che chi abbia mentito si assuma le proprie responsabilità. Ho fornito tutto il necessario ai magistrati e ai miei avvocati e, nonostante la strumentalizzazione in corso, ho fiducia nella magistratura".

Duro l'attacco della senatrice Paola Taverna:" Già abbiamo capito come vi muoverete sul fronte voto. Farete di tutto per rimanere incollati alle vostre poltrone, complici della classica storia italiana.

Una corolla di tangenti e mazzette. Noi del movimento 5 stelle applichiamo il nostro codice etico che è stato già elogiato anche dal magistrato antimafia Di Matteo; con questo abbiamo già fatto nostro. Il Pd, invece, cosa applica? Il codice del 'Giglio Tragico' dove vale la regola della 'Repubblica degli amici degli amici!".

Clima infuocato in aula.

Lotti indagato, ma per cosa?

Luca Lotti è indagato per la rivelazione di segreti d'ufficio circoscritti all'ambito dell'inchiesta sugli appalti Consip. Secondo le indiscrezioni e delle prove presentate in Parlamento, il ministro Lotti avrebbe segnalato l'esistenza di un'indagine in corso e la presenza di cimici negli uffici di via Isonzo della concessionaria di Stato.