Dopo Marine Le Pen, anche Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord non si è recato in Russia, così come ha fatto la candidata alla presidenza francese, ma il suo elogio e la difesa ad oltranza nei confronti di Vladimir Putin è davvero 'senza condizioni'. Le destre europee sono a caccia di alleati internazionali e, considerato l'oggettivo momento di difficoltà di Donald Trump negli Stati Uniti, volgono lo sguardo verso il Cremlino. Salvini non si ferma davanti a nulla, nemmeno dinanzi al pugno di ferro mostrato dal governo russo nei confronti di una manifestazione di protesta in cui si chiedevano a gran voce le dimissioni del primo ministro russo Medvedev, terminata con la dura repressione delle forze dell'ordine che hanno arrestato oltre 500 persone.

'Si tratta di una montatura'

Tra gli arrestati da parte della polizia russa anche Alexiei Navalny, noto blogger ed oppositore di Vladimir Putin. "Si tratta di un blogger spacciato come leader di un'opposizione che non avrebbe nemmeno il 3 % dei voti - ha commentato Salvini - ed è soltanto uno dei tanti che si oppone a Putin senza alcun seguito. Quanto accade in Russia è solo una montatura mediatica, in fondo la manifestazione non era nemmeno stata autorizzata dal governo". Il cliché, pertanto, è tra i più classici ed il segretario della Lega Nord non deve nemmeno sforzarsi più di tanto. Giornalisti di parte e poche centinaia di persone che andrebbero contro 'la stragrande maggioranza del popolo russo che ama Putin'.

Scontato, come nei suoi continui attacchi verso la maggioranza di governo, gli immigrati e l'Unione Europea. Gli arresti e la linea dura del Cremlino sono stati comunque largamente condannati dall'opinione pubblica internazionale, ad iniziare dagli Stati Uniti. "Chiediamo al governo russo che le persone arrestate siano subito rimesse in libertà - ha detto Mark Toner, portavoce del Dipartimento di Stato americano - perché quanto accaduto va contro i valori democratici fondamentali.

I russi meritano un governo trasparente e responsabile che sostenga libertà di pensiero". Sulla stessa linea le dichiarazioni UE espresse in un comunicato stampa. "Il diritto di espressione, associazione e riunione pacifica sono sancite dalla Costituzione russa".

Lo 'show' su La7

Tornando a Matteo Salvini, ha certamente dato il meglio di sé nella puntata di Otto e Mezzo andata in onda come di consueto su La7.

Nel corso di un dibattito incentrato sulla figura di Vladimir Putin, il segretario della Lega Nord ha usato toni fortemente polemici nella sua ormai usuale difesa ad oltranza del leader del Cremlino. "Se Putin non avesse deciso di combattere l'Isis in Siria, stasera in redazione qui su La7 ci sarebbero donne con il burqa e uomini con il mitra", ha dichiarato, tra le proteste della conduttrice Lilli Gruber e le pesanti critiche di Antonio Padellaro, presidente de 'Il Fatto Quotidiano'. "La processione di politici anti-UE da Putin è sospetta - ha detto Padellaro, riferendosi al recente incontro al Cremlino che ha visto protagonista la candidata alla presidenza francese, Marine Le Pen - e ritengo che tutti voi avete il dovere di essere trasparenti sui vostri legami con Putin".

Salvini ha ribattutto, definendo Putin "un leader lungimirante" ed ha lodato anche Donald Trump. La sua strategia da aspirante leader di una rabberciata Internazionale Populista prosegue, peccato che il suo partito non abbia nemmeno lontamente i numeri per correre da solo ad eventuali elezioni politiche italiane e sia 'costretto' a cercare di rinsaldare vecchie alleanze, come quella con Forza Italia. Riteniamo principalmente questo il vero motivo delle evidenti frustrazioni del leader del Carroccio. il cui ruolo di 'Masaniello' in salsa lombarda rischia seriamente di offendere l'intelligenza degli italiani.