La giornata di ieri può essere considerata un vero e proprio spartiacque per il futuro del Pd. Andrea Orlando, attuale Ministro della Giustizia, è passato dalle parole ai fatti se è vero che nel giro di poche ore ha partecipato a Roma a tre diversi eventi. L’obbiettivo è molto chiaro: radunare le truppe in vista di un congresso che si preannuncia a dir poco insidioso. La prima tappa con Goffredo Bettini, l’ex uomo forte del Pd romano che si è schierato apertamente a suo favore. La seconda tappa all’assemblea della sinistra Dem di Gianni Cuperlo.

Terza ed ultima tappa alla nuova sede del circolo del centro storico di via dei Giubbonari ad un convegno di Rete Dem, il gruppo che faceva capo a Pippo Civati. Tutte aree diverse dell’ormai frammentato partito di governo che hanno però un unico comun denominatore: eleggere Orlando come nuovo segretario del partito democratico per il dopo-Renzi.

Perché Orlando?

I motivi per cui la maggior parte delle correnti del Pd stanno confluendo sul nome di Andrea Orlando sono molteplici. In primis, l’attuale inquilino del dicastero della Giustizia piace per il suo carattere pacato, per il suo modo di pesare le parole e di non alzare mai la voce. Inoltre, è una figura che mette d’accordo sia i cattolici del Pd ma sa ascoltare anche le istanze che provengono dalla parte più “rossa” del partito.

Una persona che canta Bella Ciao, ma che cita anche Papa Francesco e che parla di un “Partito democratico e popolare”. Infatti, a riprova di ciò anche Beppe Fioroni, da sempre vicino alla parte “ultra cattolica” del Pd, a breve potrebbe annunciare il suo sostegno al Ministro della Giustizia. Il confluire dei cattolici verso il Guardasigilli sta avvenendo in particolar modo nell’area di Roma dove anche ex vicesindaco ed ex deputato Enrico Gasbarra è pronto a dare il suo appoggio, anche se la trasmigrazione non dovrebbe essere di massa ma con singole dichiarazioni personali.

Cuperlo: al congresso Pd appoggio Orlando

Nei giorni scorsi, ospite della trasmissione “Piazzapulita” in onda su La7, l’ex Presidente del Pd è stato molto esplicito nel confermare, ancora un volta, l’appoggio della sua area a favore di Orlando, definendo l’attuale Guardasigilli come un importante esponente del Governo Renzi, ma considerando allo stesso tempo la sua candidatura alla segreteria del Pd come un elemento di equilibrio in grado di unire e di allargare le maglie anche a coloro che attualmente sono fuori dal partito.

Sottolineando poi come la scissione che si è avuta all’interno del Pd sia stata una sconfitta per tutti e che quindi Orlando possa rappresentare quel collante per unire di nuovo le varie anime del partito.