Il Movimento 5 Stelle cambia strategia sul caso Luca lotti, il ministro dello Sport indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nell’ambito dell’indagine sulla corruzione in seno agli appalti gestiti dalla Consip, la società di consulenza facente capo al ministero di Economia e Finanza. La mozione di sfiducia individuale presentata nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati è stata ritirata da Montecitorio, in modo di arrivare a una discussione al Senato in tempi certi, cioè il prossimo 15 marzo, data già scelta dalla conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, ma solo previa intesa con la Camera.

Aggirare le acrobazie regolamentari

La formula proposta dal capogruppo del Partito Democratico Luigi Zanda prevedeva infatti il coordinamento fra i presidenti dei due rami del Parlamento per “decidere se la mozione dovesse essere discussa prima qui o a Montecitorio”, spiega Zanda. In questo “quadro cambiato”, come sostiene la senatrice pentastellata Michela Montevecchi, il M5S ha, quindi, optato per il ritiro della mozione di sfiducia alla Camera per “discutere e votare nei tempi previsti dalla capigruppo”, dichiara il capogruppo M5S a Montecitorio Vincenzo Caso, e togliere “gli alibi al Pd, che si appiglia ad acrobazie regolamentari pur di perdere tempo”.

Forza Italia

Intanto a destra Matteo Salvini e la Lega si sono scagliati contro Forza Italia, che tenendo fede alla fama garantista, ha preannunciato che non voterà la sfiducia a Lotti.

Stefania Prestigiacomo replica al leader del Carroccio ricordando che “la scelta del nostro partito è dettata da coerenza e non da opportunismo. Fi non ha mai utilizzato la giustizia come strumento di lotta politica e non ha mai votato la sfiducia individuale ad un ministro. La presunzione di innocenza vale anche per i nostri avversari, per battere il centrosinistra bisogna competere su proposte e programmi”.

Articolo 1

Il neonato art. 1 Movimento Democratico e Progressista, nonostante condivida la posizione abbastanza chiara di Roberto Speranza, che chiede le dimissioni di Lotti, non voterà la sfiducia, come afferma Davide Zoggia. “Giuridicamente non spetta a noi decidere, ma dal punto di vista dell’opportunità politica credo che per mettere in sicurezza il Governo, sarebbe appropriato un passo di lato da parte del ministro dello Sport”.

Verdini

E intervistato da Il Tempo, il fondatore di Alleanza Liberalpopolare – Autonomie (Ala) Denis Verdini, recentemente condannato a 9 anni per il crac dell’ex banca Credito Cooperativo Fiorentino, conferma l’appoggio a Lotti, “su di lui metto la mano sul fuoco. Lo conosco, con lui ho un rapporto politico vero, si è sempre dimostrato di parola, una persona per bene”. Chissà se il sostegno di un personaggio così controverso non avrà l’effetto opposto…