Una nuova tegola cade sulla squadra di governo del presidente americano Donald Trump: dopo l'ex-consigliere alla sicurezza, è la volta del ministro della Giustizia finire nel mirino delle critiche e delle polemiche. Ecco per quale motivo, in queste ultime ore, Jeff Sessions è stato duramente attaccato.

Le rivelazioni del Washington Post

A lanciare le accuse contro Jeff Sessions, attorney general Usa (ministro della Giustizia), è il "Washington Post", il quale rivela non solo che il politico conservatore avrebbe incontrato per ben due volte, durante la campagna elettorale per le presidenziali, l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Sergey Kislyak, ma anche che Sessions, ascoltato al Congresso sulle relazioni tra l'entourage di Trump e la Russia durante le Presidenziali 2016, non avrebbe rivelato di essere entrato in contatto con il diplomatico.

Il quotidiano statunitense ha riportato che l'attuale ministro della Giustizia avrebbe avuto un primo incontro con Kislyak a luglio e un altro a settembre, quando era membro della Commissione per l'esercito del Senato. Se le accuse fossero provate, Sessions potrebbe essere accusato del reato di spergiuro, in quanto avrebbe dichiarato il falso sotto giuramento. Si tratta dello stesso reato per il quale, in passato, si procedette con l'impeachment nei confronti dell'allora presidente Bill Clinton.

La difesa di Sessions

A fronte di quanto pubblicato dal "Washington Post", la portavoce di Sessions, Sarah Isgur Flores, ha dichiarato che l'attuale attorney general avrebbe incontrato l'ambasciatore russo in qualità di senatore della Commissione per l'esercito, e non come esponente dell'entourage di Trump.

Il ministro - ha concluso la Flores - avrebbe inoltre incontrato ben altri 25 ambasciatori in qualità di membro del Congresso.

I democratici attaccano

Le indiscrezioni pubblicate dal "Washington Post" hanno fatto ripartire le accuse del partito democratico americano all'amministrazione Trump. Come riporta "Repubblica.it", Nancy Pelosi, leader dei democratici al Congresso, ha dichiarato: "Sessions ha mentito sotto giuramento durante la sua audizione di conferma al Senato.

Non è adatto a servire come Procuratore Generale e si deve dimettere".

Intanto, quanto sostenuto dal quotidiano americano, trova conferma anche da un articolo del "New York Times", secondo cui i servizi segreti inglesi e olandesi avrebbero informato l'intelligence Usa di alcuni contatti tra uomini vicino a Trump e funzionari russi. Incontri, questi, che si sarebbero tenuti in Europa durante le Presidenziali americane.