Storico accordo

I primi ministri della Libia e Italia, hanno siglato il 2 febbraio scorso un sofferto protocollo d'intesa, volto a limitare la fiumana di disperati che ogni anno illegalmente varca i nostri confini. Proprio a Palazzo Chigi, Fayez al-Serraj e Paolo Gentiloni, con questa cooperazione davano inizio a una manovra destinata a toccare tutta una serie di storture e illeciti impossibili da tollerare senza tentare una soluzione. Il ministro libico è giunto all'appuntamento romano dopo un incontro, tenutosi a Bruxelles con Federica Mogherini, responsabile per la Politica estera europea, e Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo.

Nel corso di questi colloqui è emersa la volontà chiara e determinata di rendere impraticabili le rotte illegali dalla Libia all'Italia. L'incontro a Roma ha visto la presenza del Ministro del'Interno Marco Minniti e degli esteri Angelino Alfano.

I punti principali del progetto

Il quadro del piano ambizioso poteva essere sommariamente suddiviso in dodici punti, che riconducono principalmente alla lotta al traffico di uomini, bloccando l'emigrazione ancora prima delle coste della Libia, maggiore controllo all'espansione della radicalizzazione, riduzione delle tensioni fra le tribù libiche. Da più direzioni sono emerse delle obiezioni circa la riproposizione degli accordi già posti in essere nel 2008 e rinnovati nel 2012, fra il Ministro Maroni e il governo del colonnello Gheddafi.

Il blocco dell'accordo

E' stata sufficiente l'ennesima tragedia del mare a causare il prematuro affossamento del progetto fra i due stati Italia e Libia. La corte d'appello dello stato africano ha infatti bloccato l'accordo in occasione della scomparsa nelle acque nordafricane di circa 240 persone, annegate in prossimità della costa.

Le motivazioni della rottura vanno ricercate nelle opposizioni fra Serraj, filo Onu, e Khalifa Belqasim Haftar,a suo tempo uno dei comandanti dell'esercito di Gheddafi, sostenuto da Francia, Egitto e Russia. Tutto da rifare quindi. Un grosso punto interrogativo incombe nelle cordate di esseri umani in procinto di dirigersi verso le coste italiane.