L' escalation militar nucleare nordcoreana sembra non avere sosta, aiutata anche dal fatto che le ultime notizie hanno sminuito o ridimensionato le minacce americane di ritorsione. Anche se, come fa notare oggi un articolo sull' Huffington Post, il presidente Donald Trump, avrebbe dato ordine di monitorare attentamente il rispetto dell'accordo nucleare siglato con la Repubblica islamica dell'Iran.

La decisione di The Donald, appena venuta a conoscenza degli organi di stampa, è stata immediatamente e in tutta fretta ridimensionata dal rappresentante stampa della Casa Bianca, Sean Spicer, che si è affrettato a liquidarla come una "misura prudenziale" nell'ottica del mantenimento della sicurezza americana e internazionale.

Ma questa precisazione non fa altro che avvalorare ancora di più le indiscrezioni, che poi tanto indiscrezioni non sono, secondo cui esisterebbe un patto segreto e tacito tra Teheran e il regime nordcoreano, per una collaborazione tecnologica nello sviluppo del nucleare. Nucleare civile, per quanto riguarda l'Iran, e nucleare militare per quanto riguarda la Corea del Nord. E che non siano solo indiscrezioni sembra essere confermato anche dai rapporti pervenuti nello Studio Ovale da parte dei servizi segreti americani ed europei. Il timore del tycoon è che il programma civile iraniano sia solo un paravento per aggiungersi, segretamente, al novero delle potenze nucleari.

A chi torna utile questa escalation militar nucleare?

Sicuramente, se l'accordo sul nucleare iraniano fosse rimesso in discussione, vi sarebbero conseguenze anche nello scacchiere geopolitico mediorientale. Infatti, un risultato del genere farebbe risalire, sicuramente, le quotazioni dell'Arabia Saudita e di Israele, come i partner più solidi e affidabili, su cui contare, nell'area.

Ma, d'altra parte, vanificherebbe i risultati raggiunti in termini di collaborazione militare e di ripresa del dialogo con la Repubblica teocratica sciita dell'Iran. Questo soprattutto in iraq, dove le forze speciali iraniane stanno dando un grosso contributo all'avanzata contro il Califfato nell'area. Come si può notare, la partita per il Presidente Trump e la sua squadra diplomatica e militare si preannuncia estremamente complessa e delicata. A breve, sicuramente, vedremo se Donald Trump vorrà mantenere il ruolo di "gendarme" del mondo. O, come ci ha abituati in questi mesi, cambierà pelle nella gestione degli affari esteri.